Come accade spesso parlando di modelli Porsche stradali, bisogna iniziare presentando il prototipo racing a cui seguirà in un secondo tempo il modello di serie.
La Porsche 911 Turbo Carrera RSR venne costruita nel 1974 in quattro esemplari per prendere parte alla stagione agonistica del Campionato Mondiale Marche.
Si potè così assistere alla partecipazione della fabbrica con una e talvolta due vetture sotto i colori del Martini Racing Team, ed affidate agli equipaggi ufficiali Muller - van Lennep e Koinigg - Schurti.
Pur disponendo di una potenza quasi uguale (circa 500 cv) a quella delle vetture rivali, le Porsche non disponevano nè della leggerezza nè della maneggevolezza di queste ultime, che correvano nella categoria Prototipi.
Una fortunata combinazione fra velocità e affidabilità permise, tuttavia, di conseguire nelle nove gare in calendario, risultati di tutto rispetto con anche due secondi posti: uno alla 24 Ore di Le Mans ed uno alla 6 Ore di Watkins Glen.
La tanto attesa introduzione del gruppo "vetture di produzione" nel Campionato Mondiale Marche fu rimandata, all'ultimo momento, al 1976 e la Porsche decise quindi di sospendere per un anno la presenza ufficiale a queste gare.
Porsche 911 Turbo Carrera RSR (1974)
Il motore della Turbo RSR doveva accontentarsi di una cilindrata tutto sommato modesta: 2142 cc.
Infatti per rientrare nella classe 3 litri , il fattore di conversione di 1,4 applicato ai motori sovralimentati, obbligava ad una cilindrata effettiva di 2142 cc.
Fra i celebri motori RSR e quello turbocompresso non vi erano sostanziali differenze: nel secondo vi erano montate bielle in titanio, pistoni forgiati e cilindri con canne al Nikasil, come era già pratica normale da tre anni nei motori Porsche da competizione.
Lo sviluppo del nuovo motore turbo non comportò problemi di surriscaldamento, in quanto la normale ventola della Carrera ed il radiatore olio montato anteriormente si dimostrarono adeguati ad evacuare il calore.
Nel corso della stagione di gara tuttavia, la ventola verticale, tipica di molti motori Porsche da competizione, venne sostituita da un nuovo tipo orizzontale costruito in plastica.
Il turbocompressore KKK (Kuhnle, Kopp & Kaush) alimentava entrambe le bancate di tre cilindri ciascuna.
Il ripartitore d'aria, posto sopra la ventola, aveva un notevole ingombro, ma assicurava un flusso d'aria equilibrato a tutti i sei cilindri e venne integrato dall'aggiunta di uno scambiatore di calore aria-aria (intercooler) interposto tra il turbo ed il ripartitore d'aria.
L'impianto elettrico e quello di iniezione benzina erano entrambi di produzione Bosch con l'impianto elettronico di doppia accensione molto simile a quello della Carrera RSR aspirata.
Alla fine della stagione sportiva 1974 il motore turbo di 2.142 cc denunciava una potenza di 500 cv a 7.600 giri/min. con 233 cv/litro; la coppia massima era di 56 kgm a 5.400 giri/minuto.
La RSR Turbo aveva una velocità di punta di circa 300 Km/h e poteva raggiungere, con partenza da fermo, i 100 Km/h in 3,2 sec. ed i 200 Km/h in 8,8 sec.
Il peso era di 800 Kg.
911 Turbo RSR del 1974 a Le Mans