Il motore della Turbo RSR doveva accontentarsi
di una cilindrata tutto sommato modesta:
2142 cc.
Infatti per rientrare nella classe
3 litri
, il fattore di conversione di 1,4
applicato
ai motori sovralimentati, obbligava
ad una
cilindrata effettiva di 2142 cc.
Fra i celebri motori RSR e quello turbocompresso
non vi erano sostanziali differenze:
nel
secondo vi erano montate bielle in
titanio,
pistoni forgiati e cilindri con canne
al
Nikasil, come era già pratica normale
da
tre anni nei motori Porsche da competizione.
Lo sviluppo del nuovo motore turbo
non comportò
problemi di surriscaldamento, in quanto
la
normale ventola della Carrera ed il
radiatore
olio montato anteriormente si dimostrarono
adeguati ad evacuare il calore.
Nel corso della stagione di gara tuttavia,
la ventola verticale, tipica di molti
motori
Porsche da competizione, venne sostituita
da un nuovo tipo orizzontale costruito
in
plastica.
Il turbocompressore KKK (Kuhnle, Kopp
&
Kaush) alimentava entrambe le bancate
di
tre cilindri ciascuna.
Il ripartitore d'aria, posto sopra
la ventola,
aveva un notevole ingombro, ma assicurava
un flusso d'aria equilibrato a tutti
i sei
cilindri e venne integrato dall'aggiunta
di uno scambiatore di calore aria-aria
(intercooler)
interposto tra il turbo ed il ripartitore
d'aria.
L'impianto elettrico e quello di iniezione
benzina erano entrambi di produzione
Bosch
con l'impianto elettronico di doppia
accensione
molto simile a quello della Carrera
RSR aspirata.
Alla fine della stagione sportiva 1974
il
motore turbo di 2.142 cc denunciava
una potenza
di 500 cv a 7.600 giri/min. con 233
cv/litro;
la coppia massima era di 56 kgm a 5.400
giri/minuto.
La RSR Turbo aveva una velocità di
punta
di circa 300 Km/h e poteva raggiungere,
con
partenza da fermo, i 100 Km/h in 3,2
sec.
ed i 200 Km/h in 8,8 sec.
Il peso era di 800 Kg. |


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