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citazione da altro messaggio:

C’era una volta alle Capanne sull’Amiata una donnina di nome Nerina. Viveva in un paesino ch’era poco più d’ una manciata di case. Un paese così tranquillo che tutti gli abitanti lasciavan la chiave all’uscio perché tutti si conoscevano tra loro e di pericoli ‘un ce n’eran davvero. Tutte le mattine di buon’ ora Nerina andava al mercato nel paese vicino, percorreva un sentiero di campagna che conosceva come le sue tasche, faceva un po’ di spesa e ritornava a casa giusto in tempo per preparare il pranzo. Faceva così tutte le mattine. E lasciava sempre la chiave nel portone di casa.
Un giorno di ritorno dal mercato arrivata a casa ‘un trovò più la chiave all’uscio. “Vòi vedè che m’entrato qualcuno ? “Pensò Nerina
Provò a forzare la porta e niente; provò a bussare e niente allora esclamò: “O chi c’è ‘n casa che ‘un riesco a entrare? E dalla casa una voce cavernosa e profonda risuonò:” Sono la ••••• Baiarda dagli occhi di fuoco e la lingua di spada se entri t’infilzo come una rapa!!!
La pòra Nerina scappò impaurita, ma non volendo abbandonare casa sua si mise lì vicino e cominciò a piangere. E pianse così forte che un ciuco, che passava giusto di lì, si commosse e disse. “ O che c’hai Nerina che piangi così forte? - Piango perché m’è entrata la ••••• Baiarda ‘n casa e un c’è più verso d’entrare - Ovvia ‘un si pole avé paura d’una •••••! Lascia fare a me che col mì raglio te la mando via.
Il ciuchino s’avvicinò al portone e cominciò a ragliare così forte che nemmeno un sordo avrebbe potuto sopportare tutto quel frastuono e poi disse: “ Sono il somaro e parlo chiaro e ora entro! Ma ecco che una voce cavernosa e profonda tuonò: “E io sono la ••••• Baiarda dagli occhi di fuoco e la lingua di spada se entri t’infilzo come una rapa!!!
L’asino s’azzittì, e con gli orecchi bassi scappò via come un fulmine.
Passò allora un bove che vedendo la donna piangere come una vite tagliata s’avvicinò “ Oh come mai piangi così forte? Zitto, zitto.. m’è entrata la ••••• Baiarda ‘n casa e ‘un posso più entrare! - Ovvia ‘un si pole avé paura d’una •••••! Lascia fare a me, muggirò così forte da mandarla via.”
E così il bove iniziò ad muggire con tutte le su’ forze e poi disse:” Sono il bove con le corna nuove e ora entro! Ma ancora una volta la voce cavernosa e profonda …“ E io sono la ••••• Baiarda dagli occhi di fuoco e la lingua di spada se entri t’infilzo come una rapa!”
Il bove s’azzitti e con le corna tra le gambe scappò via come un fulmine.
La povera Nerina era sempre più disperata e ricominciò a piangere così forte che un uccellino che volava di lì la sentì e mosso a compassione le si posò sulla spalla.
“Oh come mai piangi così forte? - E piango perché m’è entrata la ••••• Baiarda ‘n casa e un posso più entrare! – Lascia fare a me e te ne sbarazzerai per sempre! – A te? Ma un ti vedi come sei piccino? O come pensi di fà pe’ mandà vvia quella bestiaccia? –Lascia fare a me! disse coraggioso l’uccellino.
E così inizio a cantare forte, ma così forte che la ••••• Baiarda indispettita per tanto rumore tuonò: “Sono la ••••• Baiarda dagli occhi di fuoco e la lingua di spada, se entri t’infilzo come una rapa!!! Ma a sorpresa l’uccellino per nulla intimorito replicò : “E io sono l’Uccellino Ferraiuto , ti entro dalla bocca e ti esco dal buco!
La ••••• Baiarda al sentire quelle parole prese via a corsa e ’un si vide mai più! Nerina rientrò nella su’ casa, e il coraggioso uccellino Ferraiuto … beh di lui ce ne sarebbe sempre più bisogno… ma questa è un’altra storia.

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