Topics Topics Modifica Profilo Profilo Membri Registrati  
Ricerca Ultimi msg (24 ore) Ricerca Ricerca Struttura Struttura Lista utenti registrati on-line On-line Calendario eventi PiMania.club Calendario Convenzioni PiMania.club Convenzioni  
PorscheMania Forum * Archivio Forum Generale 2008 * Ferdinand Porsche < Precedente Seguente >

Autore Messaggio
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

Riccardo V. (fidia)
Moderatore
Username: fidia

Messaggio numero: 1875
Registrato: 11-2006


Inviato il venerdì 22 febbraio 2008 - 20:14:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Nel Settembre del 1875 nasceva Ferdinand Porsche, il mio messaggio numero 1875 è a lui dedicato.













Il geniale progettista e designer Ferdinand Porsche nacque in Boemia il 3 settembre 1875 nel villaggio di Maffersdorf, poi denominato Leberec quando venne nuovamente ceduto alla Cecoslovacchia. Figlio di un umile stagnaio sviluppò subito un forte interesse verso le scienze ed in particolare verso lo studio dell'elettricità. In casa sua Fedinand cominciò infatti a condurre rudimentali esperimenti con acidi e batterie di ogni tipo. Il suo acume arrivò perfino a fargli costruire un marchingegno in grado di produrre elettricità, tanto che la sua famiglia divenne una delle prime a poter utilizzare questa fonte di energia in quello sperduto paese. Inoltre, già da bambino era un entusiasta, oltre che di tutti i ritrovati tecnici in generale, in particolare delle automobili, di cui alcuni esemplari cominciavano all'epoca a circolare per le strade.

La sua inclinazione verso le materie di tipo scientifico lo portò a Vienna dove, nel 1898, dopo aver conseguito studi adeguati, riuscì ad entrare nella fabbrica di automobili elettriche di Jakob Lohner. Questa fu la prima tappa di una lunga e del tutto unica carriera nel settore automobilistico. Basti dire che alla fine della sua attività Porsche aveva all'attivo più di trecentottanta progetti industriali.

Attorno al 1902 fu chiamato a svolgere il servizio militare nelle Riserve imperiali, prestando servizio come autista per i più alti ufficiali dell'esercito austro-ungarico. E' stato persino l'autista di Francesco Ferdinando il cui successivo assassinio scatenò la prima guerra mondiale. In seguito, si sposò con Louise, che gli diede due figli. Uno di essi, Ferdinand jr. (molto importante, come si vedrà , per il futuro dei Porsche), venne soprannominato "Ferry". Come pioniere del design automobilistico, comunque, Porsche guadagnò in fretta una buona somma di denaro. Con i soldi, comprò una casa estiva sulle montagne Austriache (chiamata, in onore della moglie, "Louisenhuette"), dove Porsche potè guidare e sperimentare le macchine che costruiva. Allo stesso modo, patito com'era di tutto quanto avesse un motore, era uso sfrecciare sulla calme acque dei laghi montani con barche costruite sempre da lui. Qui poi, in seguito il suo figlio prediletto, "Ferry", all'età di soli dieci anni guidava piccole macchine costruite dal padre.

Finita la prima guerra mondiale, con il paese in ginocchio e con il giogo economico derivato dallo sforzo della ricostruzione, solo pochi facoltosi potevano permettersi un'automobile. A partire da questa constatazione prese il via uno dei progetti più ambiziosi di Porsche: costruire una macchina economica che tutti potevano permettersi, un'utilitaria con basso prezzo d'acquisto e ridotti costi di gestione che, stando alle sue intenzioni, avrebbe motorizzato la Germania. Porsche si era già creato un'ottima reputazione, avendo lavorato come direttore tecnico all'Austro-Daimler, alla Daimler tedesca (che più tardi sarebbe diventata la Mercedes), disegnando le Mercedes SS e SSK nonché macchine da corsa, per poi passare all'austriaca Steyr. Il continuo girovagare tra fabbriche diverse, che una volta lasciate portavano comunque a termine i progetti di cui lui aveva creato i presupposti, non poteva però soddisfare il suo mai sopito desiderio di autonomia.

Propose comunque, nel 1929, la sua idea al suo capo Daimler che, timoroso di avventurarsi in un'impresa del genere, rifiutò. Così Porsche decise di fondare uno Studio privato di progettazione che portasse il suo nome. Questo gli permise di stipulare contratti con le case costruttrici e di mantenere allo stesso tempo una certa indipendenza. Nel 1931, si mise a collaborare con Zündapp che era un produttore di motociclette. Insieme costruirono tre prototipi, che però presentarono subito gravi problemi apparentemente irrisolvibili (dopo dieci minuti di funzionamento i motori puntualmente fondevano). Zündapp, a questo punto, sfiduciato, si ritirò. L'inarrendevole Porsche, invece, andò in cerca di un altro partner, che trovò nella NSU, un'altra ditta costruttrice di motociclette. E' il 1932. Coniugati gli sforzi, insieme migliorano il motore e lo rendono molto più affidabile, anche se questo, dal punto di vista della riuscita sul mercato, non basta. Incombono ancora, infatti, pesanti problemi finanziari. Anche la NSU dunque abbandona, lasciando nuovamente l'intraprendente progettista da solo e alla ricerca di un nuovo partner che potesse finanziare la realizzazione del suo sogno.

Intanto però qualcun altro inseguiva lo stesso progetto di Porsche. Qualcuno di molto più grande, di più solido e con maggiori risorse economiche: si trattava delle neonata "Wolks Vagen", nome che letteralmente significa "Macchina del popolo". Risale a quel tempo l'invenzione da parte di questa casa automobilistica, del mitico "Maggiolino", seppur nella sua forma rudimentale. Questa vettura, poi, ebbe una sorte curiosa, che coincise con il percorso di Porsche. Infatti, mentre Porsche si arrabattava con i suoi progetti, si scatenò la Seconda guerra mondiale. In quell'epoca, quella che doveva essere "la macchina del popolo", il Maggiolino, si trasformò anch'essa in una vettura da combattimento. E proprio Ferdinand Porsche venne chiamato a modificare per i nuovi scopi il progetto. In breve vennero approntate nuove versioni del Maggiolino, adatte per i più disparati impegni sui campi di battaglia. In seguito, Porsche disegnò anche carri armati alimentati dall'energia elettrica. Quando Stuttgart fu pesantemente bombardata nel 1944 dagli aeroplani degli Alleati, Porsche e la sua famiglia erano comunque già tornati alla loro casa estiva in Austria. Alla fine della guerra fu però messo agli arresti domiciliari, anche se le autorità militari francesi in seguito invitarono l'anziano e distinto progettista a tornare in Germania per discutere la possibilità di costruire una macchina "Wolksvagen" per la Francia.

E' il momento però in cui entra in campo invece il giovane Porsche, dal talento non inferiore a quello del padre. Liberato il padre dalla prigionia francese, Ferry Porsche, che era nato nel 1909 e da sempre aveva collaborato nei progetti paterni, riunì nel paese austriaco di Gmünd i collaboratori più validi dello Studio Porsche per realizzare un coupè sportivo che portasse il suo nome. Nacque così il progetto 356, una piccola vettura sportiva basata sulla meccanica del Maggiolino che traeva spunto dalla Typ 60K10. Furono di questi anni i successi sportivi con le celeberrime auto da corsa a 16 cilindri, con motore centrale e barre di torsione che lo Studio progettò per il gruppo Auto Union. Porsche aveva sempre dato importanza alle competizioni sportive, lui stesso aveva vinto nel 1909 la coppa "Prinz Heinrich" a bordo di un'Austro-Daimler, ed aveva capito che le gare oltre a valido test per materiali e soluzioni rappresentavano un ottimo mezzo pubblicitario.

Ferry Porsche prese in mano le redini del destino del nome paterno dopo aver lanciato, nel 1948, diverse fabbriche con l'aiuto appunto del padre, ormai settantacinquenne e che morirà qualche anno dopo (precisamente nel 1951). Da quel momento in poi, il marchio Porsche è diventato distintivo di macchine sportive altamente raffinate e dalla linea unica, di cui la punta di diamante è rappresentata dalla mitiche e forse inarrivabili 911 e Boxster. In seguito, Ferry progetta nel 1963 la Carrera 904 e qualche anno dopo la fortunatissima 911.

Lasciata la Porsche AG nel 1972, fonda la Porsche Design, dove, con un limitato numero di collaboratori si dedica alla progettazione di veicoli sperimentali e di vari oggetti, caratterizzati da un look aggressivo e high-tech sostanzialmente fedele ai criteri del funzionalismo, tutti destinati alla produzione di grande serie, di cui cura solo l'aspetto stilistico-formale senza entrare in merito all'ingegnerizzazione.

Tessera N° 1031
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

manuela® (manuela911)
Porschista attivo
Username: manuela911

Messaggio numero: 1549
Registrato: 03-2005


Inviato il venerdì 22 febbraio 2008 - 20:48:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)


Io non corro in macchina... di solito sono seduta!
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

Mario E. (ugo993)
Utente registrato
Username: ugo993

Messaggio numero: 450
Registrato: 11-2006


Inviato il venerdì 22 febbraio 2008 - 20:59:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Bella biografia, ma...:
-presentò un progetto per il PzKw VI (Tiger I) che non fu accettato;
-presentò il progetto per il Tiger II (Koenigtiger) non "alimentato a energia elettrica" ma con motore Maybach a benzina e trazione elettrica, che anch'esso non fu accettato ma convertito nel disastroso Elephant che dette pessima prova nella battaglia di Kursk (op. Zitadelle, 1943);
-presentò una torretta per il Koenigtiger che non fu accettata venendogli preferita la torretta Henschel...
Nei corazzati, non aveva grande fortuna, forse per nostra fortuna.
Chi vuol esser lieto sia.....
Pmania n° 972
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

rss (rss)
PorscheManiaco vero !!
Username: rss

Messaggio numero: 5811
Registrato: 02-2007
Inviato il venerdì 22 febbraio 2008 - 21:09:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

beh la concorrenza non era da meno...
e se non ricordo male, la torretta porsche aveva problemini...

tiger I


tiger II


meglio le Porsche...
in principio era la commistione dei quattro elementi AriaTerraAcquaFuoco (Empedocle,V sec. a.C.) vennero poi il quinto e il sesto, e tutto l'Orbe stupì : unici contrapposti che non si mossero guerra (anonimo,XXI sec. d.C.)

Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

Leone (leone993)
Utente esperto
Username: leone993

Messaggio numero: 681
Registrato: 09-2007


Inviato il venerdì 22 febbraio 2008 - 21:12:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Persona geniale!!!!
Leone
993 Turbo... What else???
Se sei incerto, nel dubbio tieni aperto!
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

pier paolo (guazzasabri)
Utente registrato
Username: guazzasabri

Messaggio numero: 145
Registrato: 06-2007


Inviato il sabato 23 febbraio 2008 - 17:49:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)


era un sogno ora è realta
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

fabiola ® (fabioisp)
Porschista attivo
Username: fabioisp

Messaggio numero: 3291
Registrato: 09-2003


Inviato il sabato 23 febbraio 2008 - 21:33:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)


®911 TURBO L'Ordine del Turbato Domatore®
Una delle principali caratteristiche della virtù è di suscitare invidia. ®R.I.S. security®
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

Flavio C. (flavio)
Porschista attivo
Username: flavio

Messaggio numero: 1651
Registrato: 04-2002


Inviato il domenica 24 febbraio 2008 - 20:17:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Non dimentichiamo che la prima auto progettata da lui era elettrica, con i motori nel mozzo delle ruote anteriori.
Pensò per primo al veicolo ibrido, motore a scoppio che caricava le batterie per quello elettrico.
Pogettò un generatore eolico.
Tutte cose tremendamente in anticipo sui tempi e con le tecnologie dell'epoca che non erano certamente quelle attuali, a partire dall'elettronica che praticamente non esisteva.
it was better to die young with the hairs of bottom flocks
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

Guido B. (guido944)
Moderatore
Username: guido944

Messaggio numero: 855
Registrato: 09-2005
Inviato il domenica 24 febbraio 2008 - 21:05:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

semplicemente un genio.
"VIVO" QUANDO GUIDO LE MIE PORSCHE
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

Beppe S. (toivonen)
Porschista attivo
Username: toivonen

Messaggio numero: 3249
Registrato: 01-2004


Inviato il domenica 24 febbraio 2008 - 21:24:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Un grandissimo, molto più avanti e spregiudicato di molti suoi epigoni...
"It's a funny thing about a Porsche: there's the moment you know you want one, there's the moment you first own one and, for the truly afflicted, there's the decade or two that passes in between."
- R.I.S. Approved - R.I.S. Powered -

Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

Riccardo V. (fidia)
Moderatore
Username: fidia

Messaggio numero: 1909
Registrato: 11-2006


Inviato il venerdì 29 febbraio 2008 - 01:59:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Il messaggio 1909 è doverosamente dedicato a lui, Ferry Porsche (1909-1998).














Ferdinand Anton Ernst Porsche (born 19 September 1909 in Wiener Neustadt – died 27 March 1998 in Zell am See), mainly known as Ferry Porsche, was an Austrian technical automobile designer and automaker-entrepreneur. He operated Porsche AG in Stuttgart, Germany. His father, Ferdinand Porsche Sr was also a renowned automobile engineer. His nephew, Dr. Ferdinand Piëch, was chairman of Volkswagen from 1993 to 2002, and his son, Ferdinand Alexander Porsche, was involved in the design of the 911.
Ferry Porsche's life was intimately connected with that of his father, Ferdinand Porsche, Sr, who began sharing his knowledge of mechanical engineering already in his childhood. With his father he opened a bureau of automobile design, in Stuttgart in 1931.
They worked together to fulfill their country's National Socialist regime's needs and they met Adolf Hitler at many business events. The Volkswagen Beetle was designed by Ferdinand Porsche, Sr and a team of engineers (including Ferry Porsche).
After World War II, while his father remained imprisoned in France being accused of war crimes, Ferry Porsche ran their company. Aided by the postwar Volkswagen enterprise, he created the first real Porsches. Despite the political-economical adversities of the postwar years, the company manufactured automobiles and, eventually, became a world powerhouse for producing sport cars.



Early life
Ferdinand Porsche Sr was chief designer at Austro-Daimler in Austria. His designs were focused on compact street cars and race cars. Austro-Daimler was so strongly tied to the local royalty that the Austrian double-headed eagle became the trademark of the company. The day Ferry Porsche was born, his father was competing with one of his race cars (called the Maja) at Semmering, finishing first in his class. He found out about his son's birth by telegram.
Ferry Porsche's mother was Aloisia Johanna Kaes. He already had a sister, Louise Piëch, who was five years his senior. He was baptized Ferdinand Anton Ernst Porsche, with the name Ferdinand after his father, the name Anton after his grandfather, and the name Ernst after his uncle on his mother's side. Early in his childhood he picked up the nickname "Ferry" rather than the usual nickname "Ferdy", as Ferdy reminded his parents too much of a typical coachman nickname (a profession that, coincidentally, was made obsolete by the family's work).
During the following years, the family moved around a lot. He and his father spent a lot of time together in workshops where he began early to learn about mechanical engineering. They also used to tour around Europe and the United States of America, where they raced the cars they designed.
Ferry remarked later, in fact, that "One could say that I was born with the automobile." For example, on Christmas Eve of 1920, Ferry Porsche was originally misled by his parents who first presented him with a miniature coach pulled by a goat. In fact, it was a real petrol-driven miniature car with a four-stroke, two-cylinder engine specially designed by his father. Ferry Porsche learned to drive when he was only 10 years old. At the age of 12 he drove a real race car, the Austro-Daimler Sascha, which had just won its class at Targa Florio, Sicily, in 1922.
Ferry Porsche attended school at Wiener Neustadt and Stuttgart, concentrating mainly on mathematics.

Moving to Stuttgart
On 1923, the family moved to Stuttgart, due to senior Ferdinand Porsche's unrest about the squandering financial destiny of Austro-Daimler. He joined the Daimler Motoren Gesellschaft at Stuttgart-Untertürkheim (where the design department from the whole company was concentrated). Soon, he got the position of technical director.
Meanwhile, Ferry Porsche received consent from the company to stay at the plant together with his father because his rising interest on designing issues. The local town authorities endorsed a special permission to him, for driving even with 16 years of age.
Ferdinand Porsche senior enjoyed success particularly with his racecars which excelled at the racing tracks. His personal preference for designing compact cars differed with the current policies of (now merged) Daimler-Benz, who were in favor of more luxurious Mercedes-Benz models.
So, in 1929, Daimler-Benz began to question the Porsche's works seriously and halted it suddenly. He worked temporally as technical director of Steyr AG, in Austria. Nonetheless, he decided to open a consulting bureau soon of automobile design, again at Stuttgart.
At the same time, after finishing school, Ferry Porsche was residing at Stuttgart, assisting Bosch Company in 1928; this was for deepening interest in automobile engineering. In 1930, he was taking additional lessons of physics and engineering. However, he never formally enrolled in any university.

Father's firm at Stuttgart
Already in the 1930s, Stuttgart was a traditional place for automobile industry. Down the region, the most important companies of Germany were abiding. When the Porsche opened his designing offices on April 1931, his son was at his side. The firm was the called "Dr. Ing. h.c. F. Porsche GmbH Konstructionsbüro für Motoren, Fahrzeuge, Luftfahrzeuge und Wasserfahrzeugbau", meaning that Ferdinand Porsche's firm was for construction and consultation for engines, automobiles, airplanes and motorboats. Father and son were also accompanied by renowned engineers who were already known to Porsche.
The German economic crisis was currently at its worst point. The country was about to be politically dominated by the National Socialists, who were about to take the government belligerently. Lacking also in personnel, Porsche's prospects weren't good initially.
Nevertheless, the company got contracts soon with important German enterprises, like Wanderer, Auto Union, Zwickau, Zündapp and, from 1933, the new German National Socialist regime. Some of these jobs made historical influences, like the mid-engined Auto Union Silver Arrow race cars, designed by Porsche.
Porsche developed a particularly "amicable" relationship with Adolf Hitler since they began receiving many military projects. In fact, historical evidence points out that Porsche's firm was probably the tyrant's favorite. Even though the dictator's "friendly" relationship with the Porsches seemed mutual to Hitler himself and others, in reality it was one-sided. The Porsche family was, in fact, somewhat pacifist. The family didn't agree with Nazi ideals (in fact Porsche senior once assisted a Jewish employee escape Germany). By those years, a newspaper expressed that "in the automobile world, the name Porsche deserves a monument."
On the part of Ferry Porsche, he held several departments which were successive. They were: "controlling of testing", "coordinating of the design engineers", and "keeping good relations with clients". Meanwhile in 1935, he married Dorothea Reitz. They had originally met at the corridors of Daimler-Benz, years before. Later on, they had four children: Ferdinand Alexander, Gerhard, Hans-Peter, and Wolfgang.
Later in 1938, when his father moved to the new Volkswagen plant at Wolfsburg, Ferry Porsche became the deputy manager of Stuttgart's bureau and the design departments were relocated to Stuttgart-Zuffenhausen.

Volkswagen
Ferdinand Porsche's old yearning had been to create a small compact car which may be conceived as such "from zero" (not being a reduced version of a sedan). Finally, the design work began at their familiar residence in Stuttgart, at the Feuerbacher Weg street. Therefore, Ferry Porsche had complete access to help his father, intervening on important parts of the project. The work had originally been supported by Zündapp, until backing away soon after due to commercial reasons.
Nonetheless, the Nazis accepted the project on 22 June 1934, interested on producing "an affordable car for the German family". Originally, it was called Porsche (Model) 60 but it was soon officially renamed as the Kdf-Wagen or Volkswagen (people's car).
In their familiar garage at Stuttgart, three prototypes were built. In 1934, Ferdinand Porsche founded Volkswagen AG. His son was there, doing the road-tests.
In 1939, when the Volkswagen factory opened in Wolfsburg, Porsche senior became its general manager (along with an officer from the Nazi party).

Auto Union and Wanderer
Adolph Hitler had also decided to promote the German racecars at the Grand Prix Motor Racing competitions. Therefore, the government had called for a concourse of the state-of-the-art racers of the time. Daimler-Benz easily won a bid. When Wanderer applied, it was rejected. Wanderer resorted to Porsche firm.
In 1932, Ferdinand Porsche met with Adolf Hitler personally and their bid was finally accepted. Ferry Porsche took part in the conception and construction of those racecars, and was also responsible for the general organization of the workshop and the testing of units. In 1933, their first racecar was developed with a 4.5 litre V-16 engine and an aluminium framework.
In 1934, Wanderer and others merged to form Auto Union, and the senior Porsche became the chief designer of their racecars. Both racing teams, Daimler-Benz and Auto Union, were also used for political propaganda by the National Socialists. They overwhelmingly dominated all the competitions of the 1930s. In 1938, Ferdinand Porsche senior left the Auto Union racing team when his contract expired.

Second World War
During the war, the Porsche family was completely dedicated to designing motorized weaponry, like tanks, for the Germans. To avoid the aerial bombings of Stuttgart, Ferry Porsche was forced to bring some of the design departments to Austria, to two locations, Gmünd/Carinthia and Zell am See, where the family had a farm. Nonetheless, he stayed personally in Stuttgart, administering the business.
Meanwhile, Porsche senior withstood at Wolfsburg, working for the Germans until the end of the war. The production of compact civilian cars at that factory had been halted, to produce small military jeeps called Kübelwagen.
Though, after Hitler's fall, the French government requested formally to Porsche family to build a French version of the compact Volkswagen, on November 1945, even by bringing the pieces of Wolfsburg's facilities which had survived.
Some French nationalist sectors, lead by Jean Pierre Peugeot, resisted this though. Surprisingly then, during an official appointment at Wolfsburg, both Porsche's father and son as well as Anton Piëch, a Viennese attorney who was Louise Porsche's husband, were arrested together as criminals of war, on December 15. Without any trial, a bail of 500,000 francs was officially asked for each of the Porsche's. It could be afforded only for Ferry Porsche who moved then to Austria, on July 1946. His father was taken instead to a harsh medieval prison at Dijon.

Porsche company at Gmund
After his release, Ferry Porsche attempted to return to Stuttgart but he was barred by the forces of occupation. In consequence, on July 1946, he brought all the structure of the company to Gmünd/Carinthia, Austria.
Together with his sister Louise, they took the management of the company. On the beginning, they used the workshop also to repair cars. Additionally, they commercialized water pumps and lathes.
In time, they obtained two contracts which were about automobile design. One was the construction of racecars for the Cisitalia racing team. The other one was the design of their own car, later known as Porsche 356. Later at one point, the enterprise could stand definitively.

Porsche Type 360 - Cisitalia
As a result of Carlo Abarth's mediation, Ferry Porsche inked a contract with Piero Dusio to produce Grand Prix racing cars again. The new model was called Porsche 360 Cisitalia, and it was the first to spell out the name of the family's enterprise. Its design was mostly alike to the preceding pre-war ones, despite being smaller. It had a supercharged engine of 1.5-litres and 4WD.

Porsche Type 356
Following his father's old aspiration, Ferdinand Porsche's projected the design for the Porsche 356, based on the compact Volkswagen. The 356 had a rear engine of 35 hp and 4-cylinders which was air-cooled. Due to the location of its engine, the car was a little unstable at driving but --pleasingly-- the balance favored potency overall over the vehicle's weight.
An automobile dealer from Zurich ordered the first shipment on the winter of 1947 and the production of the automobile began. Under Ferry Porsche's supervision, the units were built completely by hand at an improvised workshop inside a sawmill at Gmund.
On June 1948, 50 units had been completely assembled, with their corresponding aluminium body. Additionally, half dozen of frameworks were sent to the Beutler Company at Thun, Switzerland, where they were fitted into cabriolet bodies.
Despite its compact kind, the car was eventually reserved for wealthy customers. If successful, the 356 would mean Porsche's final hop out from performing only designing chores for others. Indeed surprisingly, the 356 had almost sold 78,000 units by 1965. Additionally, it indicated the outline which was followed by the entirety of the successive series of Porsche's sport cars.

Ferdinand Porsche' s fate
During his 20 months of captivity at the medieval jail of Dijon, Porsche was forced to collaborate on designs for Renault and their later popular 4 CV. The precarious conditions of the location harmed his health seriously.
On 1947, junior Ferdinand Porsche gathered the amount of the stipulated bail, immediately after receiving the early fees for his new designs. His father was then liberated on August 1, 1947, together with Anton Piëch.
Once in Austria, senior F. Porsche reviewed the designs of his son for both projects—the Cisitalia and the 356. He consented with the plans and aided even the projects which were in progress. He commented daily to their employees that "he would have done the same designs as Ferry."
Ferdinand Porsche's father was rather sick. Noting this, sentimentally, he took him to revisit Wolfsburg's plant which was flourishing with the massive production of the Volkswagen's Beetle—which was carried out under supervision of the British occupation. On November 1950, senior F. Porsche suffered a stroke which disabled him until his death, on January 30, 1951, aged 75.

The return to Stuttgart
In the spring of 1949, the general manager of Volkswagen, Heinz Nordhoff, approached to junior Ferdinand Porsche and unpacked a massive contract. In behalf of Porsche 's designing services --for example, improving the Beetle--, it specified that Volkswagen would start providing in exchange:

• a share of the profits from each sold Beetle
• the raw materials for building the sport Porsche 's vehicles
• the usage of Volkswagen 's world structure of retailers
• the usage of Volkswagen 's world structure for technical service

Also by this agreement, junior Ferdinand Porsche would become the only dealer of Volkswagen for all Austria.
In view of this new stabilized situation, junior Ferdinand Porsche decided to reestablish the headquarters of the Porsche at Stuttgart-Zuffenhausen. Though, the old original Porsche 's facilities were occupied by American forces. Nonetheless, he rented some workshops then from the company Reutter —which was a constructor of bodies for automobiles—. He brought most of his employees and opened on September 1949. Their first work was the development of an engine which was called Carrera.
On 1950, the production of the Porsche 356 was resumed. Eventually, it was so successful that, despite being originally planned an annual production of 500, they had already produced 78,000 units by 1967. Ferdinand Porsche's motto was to produce automobiles which had to be reliable and of high-quality sports cars, of a high utilitarian value.
Porsche 's most recognized involvement on car races began at 24 Hours of Le Mans, on June 1951, when an improved version of the 356 debuted on this track and won on its category. On successive years, Porsche 's winning contribution to Le Mans is regarded as fundamental for the own existence of the circuit. Later, on 1959, Porsche won for first time an event of the World Sportscar Championship, at Targa Florio, while a Porsche 917 would achieve the first Le Mans win finally in 1970.

Porsche - Type 911 (1963)
At the demand of Porsche's fans, the company began planning a successor to the 356. The project was originally called Porsche 901. Ferdinand Alexander Porsche --who was also nicknamed "Butzi"-- and Ferdinand Porsche's nephew took charge on designing the new model.
The first units were manufactured on 1962. However, Peugeot pushed legally for a change of the name, due to its registered trademark which barred the usage of automobile names with a zero amid two numbers. The model was renamed to Porsche 911. Eventually, it became the sports car which has been produced for the longest period of time, over 35 years. It sold about 600,000 units.

Porsche plc
Since his father's death on 1951, Ferry Porsche was the most responsible official of the company, as general manager —the chairman of the board of management—. On 1972, he decided to transform the Porsche Company —which was a limited partnership— into public, also by merging all the three enterprises which constituted it:

• Dr. Ing. h.c. F. Porsche KG, from Stuttgart
• VW-Porsche Vertriebsgesellschaft, from Ludwigsburg
• Porsche Konstruktion KG, from Salzburg

Additionally, Ferdinand Porsche stepped down from the chairmanship and became honorary chairman of the supervisory board. In fact, he continued controlling the company as such. He remained in that position until his death on 1998.[4] Ferdinand Alexander Porsche took his place as general manager.
The enterprise became a public limited company —plc—, the Porsche GmbH . Nonetheless, the two deep-seated families —Porsche and Piëch— assured the possession yet of most of the shares. This status has also been kept through the years, until recently.

Death
On 1989, Ferdinand Porsche retired definitively from the activity, returning to his cherished Austrian farm at Zell-am-Zee.
Later, one of his last visited events was the launching of a new model, the Porsche 911 Carrera Cabriolet. It was based on the old 356, with a water-cooled engine of 6-cylinders and 300 hp.
He also assisted in the large celebration of the 30 years of the Porsche 911 which took place at Stuttgart and Ludwigsburg. Despite being in an unhealthy condition, he signed autographs and drove through a street of 500 911s. He supported himself with a cane and was wearing a straw hat.
Ferdinand Porsche died 74 days short of the 50th anniversary of the company, at the age of 88, on March 27, 1998, at the farm in Zell am See, Austria. He was buried there too at the Schüttgut church, beside his parents, his wife Dorothea and Anton Piëch. Porsche AG conducted a memorial service soon after in Stuttgart.






Tessera N° 1031
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

manuela® (manuela911)
Porschista attivo
Username: manuela911

Messaggio numero: 1594
Registrato: 03-2005


Inviato il venerdì 29 febbraio 2008 - 11:42:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

e adesso... TRADUCI!!!
Per scoprire l'autentica oggettività del mondo l'uomo non deve pensare il mondo come una parte di sè, ma deve sentire se stesso come una parte del mondo.
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

ANDREA (johnny_cecotto)
Porschista attivo
Username: johnny_cecotto

Messaggio numero: 2024
Registrato: 11-2006


Inviato il venerdì 29 febbraio 2008 - 12:06:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

bravo Riccaro!
l'ultima foto è fantastica
"Hei Johnny...stacca un po' primaaa!!!"
Tessera N.979 PiMania Sporting Club
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

Federico (fedenet2k)
Utente registrato
Username: fedenet2k

Messaggio numero: 424
Registrato: 10-2007


Inviato il venerdì 29 febbraio 2008 - 12:27:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ma qualcuno sa adesso chi sono gli eredi?
Ci sono delle foto? Sapete cosa fanno?
Possibile che siano totalmentre estromessi dalla fabbrica?
< Che macchina hai Federico? >
< Non ho una "macchina", ho una PORSCHE !! >
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

Gianfranco C. (giacorbe)
Utente registrato
Username: giacorbe

Messaggio numero: 449
Registrato: 12-2005


Inviato il venerdì 29 febbraio 2008 - 20:53:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)


citazione da altro messaggio:

e adesso... TRADUCI!!!



e allora,........stiamo aspettando!
Guardare ma non toccare.
Tessera PiMania 732.
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

Riccardo V. (fidia)
Moderatore
Username: fidia

Messaggio numero: 1910
Registrato: 11-2006


Inviato il sabato 01 marzo 2008 - 00:27:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)


citazione da altro messaggio:

e adesso... TRADUCI!!!



Ragazzi, ma siete incontentabili!
Mi sono comunque sentito in dovere di tradurre questa biografia, grazie all'aiuto di mio fratello non è stato un lavoro troppo difficile... spero non ci siano particolari inesattezze, ecco!
Tessera N° 1031
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

Riccardo V. (fidia)
Moderatore
Username: fidia

Messaggio numero: 1911
Registrato: 11-2006


Inviato il sabato 01 marzo 2008 - 00:27:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ferdinand Anton Ernst Porsche (nato il 19 Settembre 1909 a Wiener Neustadt - morto il 27 Marzo a Zell am See), principalmente conosciuto come Ferry Porsche, era un progettista di autoveicoli ed un imprenditore-costruttore di auto. Ha lavorato alla Porsche AG di Stoccarda, Germania. Suo padre, Ferdinand Porsche Sr, era un rinomato ingegnere automobilistico. Suo nipote, Dr. Ferdinand Piëch, è stato presidente della Volkswagen dal 1993 al 2002 e suo figlio, Ferdinand Alexander Porsche è stato coinvolto nella progettazione della 911.
La vita di Ferry Porsche fu intimamente collegata con quella di suo padre, Ferdinand Porsche Sr, che iniziò a condividere la sua conoscenza dell'ingegneria meccanica già nella sua infanzia. Con suo padre ha aperto un ufficio di progettazione di automobili a Stoccarda, nel 1931.
Hanno lavorato insieme per adempiere alle necessità del regime Socialista del loro paese e hanno incontrato Adolf Hitler a molti eventi d'affari. Il Maggiolino Volkswagen è stato progettato da Ferdinand Porsche Sr e da un gruppo di ingegneri (tra cui Ferry Porsche).
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, mentre suo padre era incarcerato in Francia accusato di reati di Guerra, Ferry Porsche diresse la loro società. Aiutato dalla Volkswagen del dopoguerra, ha creato le prime vere Porsche. Malgrado le avversità politico-economiche degli anni del dopoguerra la società produsse automobili e, alla fine, diventò un'azienda ai vertici della produzione mondiale di auto sportive.


La gioventù

Ferdinand Porsche Sr era il capo-progettista della Austro-Daimler in Austria. I suoi progetti erano focalizzati su auto stradali compatte e macchine da corsa. La Austro-Daimler era così fortemente legata alla famiglia reale locale che l'aquila a due teste Austriaca divenne il marchio della società. Il giorno in cui Ferry Porsche nacque, suo padre stava gareggiando con una delle sue macchine da corsa (chiamata Maja) a Semmering, terminando primo nella sua classe. Venne a conoscenza della nascita di suo figlio da un telegramma.
La madre di Ferry Porsche era Aloisia Johanna Kaes. Lui aveva già una sorella, Louise Piëch, che era di cinque anni più grande. Fu battezzato Ferdinand Anton Ernst Porsche, con il nome Ferdinand di suo padre, il nome Anton di suo nonno ed il nome Ernst del suo zio materno. Nella prima infanzia prese il soprannome "Ferry" invece del solito "Ferdy", dato che Ferdy ricordava troppo ai genitori il tipico soprannome dato ai cocchieri (una professione che, per ironia della sorte, è diventata obsoleta a causa dell'operato della famiglia). Durante gli anni seguenti la famiglia si spostò molto. Lui e suo padre passarono molto tempo insieme in officina dove presto imparò l'ingegneria meccanica. Erano anche soliti girare per l'Europa e gli Stati Uniti d'America, dove gareggiavano con le auto da loro progettate.
Ferry osservò più tardi, infatti, che: "si può dire che sono nato con le auto". Ad esempio, alla vigilia di Natale del 1920, Ferry Porsche fu inizialmente ingannato dai genitori che gli regalarono una carrozza in miniatura tirata da una pecora. In realtà era una vera macchina in miniatura a benzina con un motore due cilindri quattro tempi specificamente progettato da suo padre. Ferry Porsche imparò a guidare quando aveva solo 10 anni, A 12 anni guidò una vera auto da corsa, l'Austro-Daimler Sascha, che aveva appena vinto la sua classe nella Targa Florio, in Sicilia, nel 1922. Ferry Porsche frequentò la scuola a Wiener Neustadt e a Stoccarda, concentrandosi principalmente sulla matematica.


Trasloco a Stoccarda

Nel 1923 la famiglia traslocò a Stoccarda, a causa della preoccupazione di Ferdinand Porsche Sr circa il dissestato destino finanziario della Austro-Daimler. Si unì alla Daimler Motoren Gesellschaft di Stuttgart-Untertürkheim (dove il reparto di progettazione dell'intera azienda era concentrato). Presto ottenne l'incarico di direttore tecnico. Nel frattempo Ferry Porsche ricevette il consenso della società di stare accanto al padre in centrale, per via del suo interesse per la progettazione. Le autorità locali gli conferirono una speciale autorizzazione alla guida anche se aveva solo 16 anni.
Ferdinand Porsche Senior godette di particolare successo con le sue auto da competizione, che eccellevano sui tracciati da corsa. La sua personale predilizione per la progettazione di auto compatte differiva dall'orientamento dell'epoca della Daimler-Benz (ora riunite), che erano a favore dei più lussuosi modelli della Mercedes-Benz.
Così, nel 1929, la Daimler-Benz mise in discussione il lavoro di Porsche e lo interuppe all'improvviso.
Lavorò temporaneamente come direttore tecnico della Steyr AG, in Austria. Non da meno, decise di aprire subito un ufficio di consulenza di progettazione automobilistica, sempre a Stoccarda.
Allo stesso tempo, terminati gli studi, Ferry Porsche risiedeva a Stoccarda, assistendo La Bosch Company nel 1928; ciò per approfondire l'interesse nella costruzione di automobili.Ad ogni modo non fu mai formalmente iscritto ad alcuna università.


L'azienda del padre a Stoccarda

Già negli anni '30 Stoccarda era una tipica regione dell'industria automobilistica. Nella regione, operavano le più importanti compagnie tedesche. Quando la Porsche aprì il suoi uffici di progettazione, nell'Aprile del 1931, suo figlio era al suo fianco. L'azienda fu chiamata "Dr. Ing. h.c. F. Porsche GmbH Konstructionsbüro für Motoren, Fahrzeuge, Luftfahrzeuge und Wasserfahrzeugbau", ciò significava che l'azienda di Ferdinand Porsche era impegnata nella costruzione e consulto su propulsori, automobili, aeroplani e barche a motore. Padre e figlio erano accompagnati da famosi ingegneri, già conosciuti a lui.
La crisi economica tedesca era già all'apice. Il paese era sul punto di essere dominato dai Nazional-Socialisti, che erano in procinto di salire al potere con la forza. Mancando anche di personale, le prospettive della Porsche non erano inizialmente positive. Tuttavia, la compagnia stipulò presto contratti con importanti gruppi Tedeschi, come la Wanderer Auto Union, la Zwickau, la Zündapp e, dal 1933, il nuovo regime Nazional-Socialista tedesco. Alcune di queste relazioni ebbero influenze storiche, come le autovetture da corsa Auto Union Silver Arrow a motore centrale, progettate da Porsche.
Porsche sviluppò un particolare rapporto "amichevole" con Adolf Hitler, dal momento che cominciarono a ricevere molti progetti militari. Infatti, prove storiche additano la Porsche come la favorita dal tiranno. Nonostante la relazione "amichevole" col dittatore sembrasse reciproca ad Hitler stesso e ad altri , in realtà era unilaterale. La famiglia Porsche, era nei fatti, in qualche modo pacifista. La famiglia non abbracciava gli ideali nazisti (Porsche Senior aiutò una volta un impiegato ebreo a fuggire dal paese). In questi anni, un giornale disse che "nel mondo delle auto, il nome Porsche merita un monumento".
In merito a Ferry Porsche, egli resse numerosi filiali che ebbero successo. Erano: "Controllo del collaudo", "Coordinazione degli ingegneri progettisti", e "Mantenimento delle buone relazione con la clientela". Nel frattempo, nel 1935, sposa Dorothea Reitz. Si incontrarono nei corridoi della Daimler-Benz, anni prima. In seguito, ebbero quattro figli: : Ferdinand Alexander, Gerhard, Hans-Peter, e Wolfgang.
Più tardi, nel 1938, quando suo padre si trasferì alla nuova sede della Volkswagen a Wolfsburg, Ferry Porsche divenne il direttore deputato dell'ufficio di Stoccarda ed i dipartimenti di progettazione furono riassegnati a Stoccarda-Zuffenhausen.


Volkswagen

Il vecchio pallino di Ferdinand Porsche fu quello di creare una piccola autovettura compatta che dovesse essere concepita come "creata da zero" (e non ricavata da una versione ridotta di una berlina). Finalmente il lavoro di progettazione iniziò alla loro residenza di famiglia a Stoccarda, in via Feuerbacher Weg. Da quel momento, Ferry Porsche ebbe completa facoltà di aiutare suo padre, intervenendo su importanti parti del progetto. Il lavoro fu originariamente supportato dalla Zündapp, fino a quando non si ritirò a causa di ragioni commerciali.
I nazisti accettarono il progetto il 22 Giugno 1934, interessati alla produzione di "una macchina accessibile per la famiglia tedesca". Originariamente era chiamata Porsche (modello) 60, ma presto venne ufficialmente rinominata come Kdf-Wagen o Volkswagen (macchina del popolo).
Nel loro garage familiare a Stoccarda furono costruiti tre prototipi. Nel 1934 Ferdinand Porsche fondò la Volkswagen AG. Suo figlio era lì, ad effettuare le prove su strada.
Nel 1939, quando la fabbrica Volkswagen aprì a Wolfsburg, Porsche Senior divenne il suo direttore generale (assieme ad un ufficiale del partito Nazista).


Auto Union e Wanderer

Adolf Hitler decise di promuovere le auto da corsa tedesche al Grand Prix Motor Racing. Per questo il governo indisse un concorso per reclutare i migliori piloti di tutti i tempi. La Daimler-Benz vinse facilmente il concorso. la Wanderer si propose, fu però rifiutata. la Wanderer ricorse all'azienda Porsche.
Nel 1932 Ferdinand Porsche incontrò personalmente Adolf Hitler e la loro offerta fu finalmente accettata. Ferry Porsche prese parte alla concepimento ed alla costruzione di quelle auto da corsa e divenne anche responsabile dell'organizzazione generale dell'officina e dei collaudi delle unità. Nel 1933 fu sviluppata la loro prima auto da corsa con un motore da 4.5 litri V16 e telaio in alluminio.
Nel 1934 Wanderer ed altri si unirono per formare l'Auto Union e Porsche Senior divenne il capo-progettista delle loro auto da competizione. Entrambi i teams, Daimler-Benz e Auto Union, furono utilizzati come propaganda politica dei Nazional-Socialisti. Essi dominarono palesemente tutte le competizioni degli anni '30. Nel 1938 Ferdinand Porsche Senior lascia il reaparto corse dell'Auto Union alla scadenza del suo contratto.


Seconda Guerra Mondiale

Durante la guerra la famiglia Porsche si dedicò completamente alla progettazione di veicoli bellici, come i carri armati, per i tedeschi.
Per evitare i bombardamenti aerei di Stoccarda, Ferry Porsche fu costretto a portare alcuni reparti di progettazione in Austria, in due zone, Gmünd/Carinthia e Zell am See, dove la famiglia aveva una fattoria. Lui rimase personalmente a Stoccarda amministrando gli affari.
Intanto Porsche Senior, resistette a Wolfsburg, lavorando per i tedeschi fino alla fine della guerra. La produzione di automobili compatte civili della fabbrica fu fermata per produrre piccole jeep militari chiamate Kübelwagen.
Però, dopo la caduta di Hitler, il governo francese richiese formalmente alla famiglia Porsche di costruire una versione francese della compatta Volkswagen, nel Novembre del 1945 portò i pezzi alle fabbriche a Wolfsburg che avevano resistito ai bombardamenti
Alcune frange nazionaliste francesi, guidate da Jean Pierre Peugeuot, si opposero comunque. Sorprendentemente, durante un appuntamento ufficiale a Wolfsburg, entrambe i Porsche, padre e figlio, come anche Anton Piëch, avvocato viennese marito di Louise Porsche, furono arrestati insieme come criminali di guerra, il 15 Dicembre.
Senza alcuna prova venne ufficialmente richiesta una cauzione di 500.000 Franchi per ognuno dei Porsche. Fu possibile pagarla solo per Ferry Porsche, che si trasferì quindi in Austria nel Luglio del 1946. Suo padre fu invece portato in una rigida prigione medioevale, a Digione.


La Società Porsche a Gmund

A seguito della sua liberazione, Ferry Porsche tentò di rientrare a Stoccarda, ma fu sbarrato dalla forze dell'occupazione. In conseguenza, nel Luglio del 1946, trsferì tutte le strutture della società a Gmünd, in Austria.
Insieme a sua sorella Louise presero la gestione della società. All'inizio utilizzarono l'officina anche per riparare le auto. Succesivamente commercializzarono pompe d'acqua e torni.
Al tempo ottennero due contratti di progettazione di auto. Uno era la realizzazione di un'auto da corsa per il team della Cisitalia. L'altro riguardava la progettazione della loro auto, che sarà successivamente conosciuta come Porsche 356. Dopo di ciò la società riuscì a stare in piedi.


Porsche 360 - Cisitalia

Come risultato della mediazione di Carlo Abarth, Ferry Porsche firmò un contratto con Piero Dusio per produrre di nuovo auto da corsa per i Gran Premi. Il nuovo modello fu chiamato Porsche 360 Cisitalia e fu il primo che portò in modo specifico il nome della società di famiglia. La sua progettazione fu prevalentemente simile a quella dei modelli precedenti alla guerra, malgrado fosse più piccola. Aveva un motore compresso di 1.5 litri e 4WD.


Porsche 356

Seguendo la vecchia aspirazione del padre, Ferdinand Porsche progettò il disegno della 356, basata sulla piccola Volkswagen.
La 356 aveva un motore posteriore 4 cilindri da 35 cavalli raffreddato ad aria. A causa della posizione del suo motore la macchina presentava una guida un po' instabile ma, piacevolmente, il bilanciamento favoriva la potenza in generale nonostante la massa del veicolo. Un rivenditore di automobili di Zurigo effettuò il primo ordine nell'inverno del 1947 e la produzione dell'automobile iniziò. Sotto la supervisione di Ferry Porsche le unità furono costruite completamente a mano in un'officina improvvisata in una segheria a Gmund.
Nel Giugno del 1948 erano state completamente assemblate 50 unità con la loro carrozzeria di alluminio. Inoltre vennero inviati una mezza dozzina di telai alla Beutler Company di Thun, Svizzera, dove furono inserite in carrozzerie cabriolet.
Malgrado la sua tipologia compatta, l'auto fu alla fine riservata a clienti facoltosi. Se fosse stata efficace, la 356 avrebbe rappresentato la fine degli ingrati lavori di progettazione per conto di altri costruttori.
Infatti, soprendentemente, la 356 vendette quasi 78.000 unità fino al 1965. Inoltre delineò l'intero profilo da seguire per la realizzazione le successive sportive della Porsche.


La morte di Ferdinand Porsche

Durante i suoi 20 mesi di prigionia presso il carcere medioevale di Digione, Porsche fu costretto a collaborare a progetti per la Renault e per la loro popolare 4CV. Le precarie condizioni del luogo pregiudicarono seriamente la sua salute.
Nel 1947, il giovane Ferdinand Porsche raccolse la somma della cauzione, subito dopo aver ricevuto i compensi iniziali per i suoi nuovi progetti. Suo padre fu quindi liberato il primo Agosto 1947, insieme ad Anton Piëch.
Una volta in Austria, Ferdinand Porsche Senior, esaminò le realizzazioni di suo figlio per entrambe i progetti, la Cisitalia e la 356. Egli approvò i piani e diede il suo ausilio per i progetti che erano in corso. Diceva quotidianamente ai dipendenti che "anche lui avrebbe fatto gli stessi progetti di Ferry".
Il padre di Ferdinand Porsche era piuttosto malato. Ferry, notando ciò, sentimentalmente, lo condusse a visitare il nuovo impianto industriale di Wolfsburg che fioriva, con la sua massiccia produzione di Volkswagen Beetle, che era portata avanti sotto la supervisione dell'occupazione britannica.
Nel Novembre del 1950 Ferdinand Senior subì un attacco che lo debilitò, portandolo fino alla morte, il 30 Gennaio 1951, all'età di 75 anni.


Il ritorno a Stoccarda

Nella primavera del 1949, il direttore generale della Volkswagen, Heinz Nordhoff, contattò Ferdinand Porsche Jr e gli propose un importante contratto. Per i servizi di progettazione della Porsche - ad esempio, migliorando il Maggiolino - fu specificato che la Volkswagen avrebbe iniziato a fornirgli in cambio:

- Una quota dei profitti di ciascun Maggiolino venduto
- La materia prima per la costruzione dei veicoli sportivi Porsche
- L'uso della rete mondiale di rivenditori Volkswagen
- L'uso del supporto tecnico mondiale della Volkswagen

Anche con questo contratto Ferdinand Porsche Jr sarebbe divenuto l'unico rivenditore Volkswagen per tutta l'Austria.
In vista della nuova situazione di stabilità, Ferdinand Porsche Jr decise di ristabilire il quartier generale della Porsche a Stoccarda-Zuffenhausen. Anche se le fabbriche originali Porsche furono occupate dall'esercito americano. Prese in affitto poi alcune officine della società Reutter, che era un costruttore di carrozzerie per automobili. Portò la maggior parte dei suoi impiegati ed aprì nel Settembre del 1949. Il loro primo lavoro fu lo sviluppo di un propulsore che fu chiamato Carrera.
Nel 1950, la produzione delle Porsche 356 fu riattivata. Alla fine, fu un tal successo che nonostante la produzione annuale prevista fosse di soli 500 veicoli, ne produssero 78,000 unità nell'anno 1967.
Il motto di Ferdinand Porsche era di produrre auto che dovessero essere "sportive affidabili e di alta qualità, di grande fruibilità".
La più acclamata collaborazione su macchine sportive cominciò alla 24 Ore di Le Mans del Giugno del 1951, dove una versione migliorata della 356 debuttò sul tracciato e vinse nella sua categoria. Negli anni successivi le vittorie Porsche contribuirono alla fama di Le Mans, salvaguardandone la stessa esistenza. Successivamente, nel 1959, Porsche vinse per la prima volta un evento del campionato World Sportscar, alla Targa Florio, mentre una Porsche 917 ottenne finalmente la prima vittoria a Le Mans nel 1970.


Porsche 911 (1963)

Alle richieste dei fan della Porsche, la compagnia cominciò a pianificare una discendendente della 356. Il progetto fu originariamente chiamato Porsche 901. Ferdinand Alexander Porsche, soprannominato anche "Butzi", e nipote di Ferdinand Porsche Sr prese incarico della progettazione del nuovo modello.
Le prime unità furono prodotte nel 1962. Comunque, Peugeot agì per vie legali per il cambiamento del nome, a causa del marchio registrato che proibiva l'uso della zero in mezzo a due numeri per le automobili. Il modello fu rinominato in Porsche 911. Alla fine divenne l'auto sportiva che è stata prodotta per il più lungo periodo di tempo, più di 35 anni. Vendette circa 600.000 unità.


Porsche plc

Alla morte del padre nel 1951, Ferry Porsche era il più importante responsabile ufficiale della società, come general manager, il capo della dirigenza. Nel 1972 decise di trasformare la compagnia da privata in S.p.a. , unendo tutte le tre aziende che la costituivano:

- Dr. Ing. h.c. F. Porsche KG, from Stuttgart
- VW-Porsche Vertriebsgesellschaft, from Ludwigsburg
- Porsche Konstruktion KG, from Salzburg

In più, Ferdinand Porsche lasciò il posto di presidente e divenne presidente onorario del consiglio di amministrazione, per cui continuò a controllare la società fino alla data della sua morte nel 1998. Ferdinand Alxander Porsche prese il suo posto come general manager.
La compagnia divenne una "public limited company" - plc-, la Porsche GmbH. Le due famiglie insediate, Porsche e Piëch, si assicurarano il possesso della maggioranza delle quote. Questa situazione è stata mantenuta negli anni fino ad oggi.


La Morte

Nel 1989, Ferdinand Porsche si ritirò definitivamente dalla sua attività, ritornando alla sua beneamata fattoria Austriaca a Zell-am-See.
Successivamente, una delle sue ultime participazioni fu all'evento di lancio del nuovo modello, la Porsche 911 Carrera Cabriolet. Basata sull'antica 356, con un motore 6 cilindri raffreddato ad acqua da 300 CV.
Assistette alla grande celebrazione dei 30 anni della Porsche 911, che ebbe luogo a Stoccarda ed a Ludwigsburg. Nonostante le precarie condizioni di salute, firmò autografi e guidò su strada tra 500 Porsche 911. Si sosteneva con un bastone e portava un cappello di paglia.
Ferdinand Porsche morì 74 giorni prima del 50esimo anniversario della compagnia, all'età di 88 anni, il 27 Marzo del 1998, nella fattoria di Zell-am-See, in Austria. Fu seppellito nella chiesa di Schüttgut, al fianco dei suoi genitori, sua moglie Dorothea ed Anton Piëch. La Porsche AG tenne un memoriale in Stoccarda.
Tessera N° 1031
Inizio paginaMessaggio precedenteMessaggio seguenteFine pagina Copia il link di questa pagina

rss (rss)
PorscheManiaco vero !!
Username: rss

Messaggio numero: 5951
Registrato: 02-2007
Inviato il sabato 01 marzo 2008 - 01:07:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

grazie riccardo, mi hai permesso di cenare in pace
in principio era la commistione dei quattro elementi AriaTerraAcquaFuoco (Empedocle,V sec. a.C.) vennero poi il quinto e il sesto, e tutto l'Orbe stupì : unici contrapposti che non si mossero guerra (anonimo,XXI sec. d.C.)

Aggiungi il tuo messaggio qui
Spedizione disabilitata in questo argomento. Contatta il moderatore per maggiori informazioni.

Sezioni | Ultimo Giorno | Ultima Settimana | Struttura | Ricerca | Lista Utenti | Aiuto/Istruzioni | Amministrazione