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Gianni (jpacky)
Utente esperto Username: jpacky
Messaggio numero: 903 Registrato: 12-2006

| Inviato il lunedì 07 maggio 2007 - 01:02: |
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Ho trovato questo interessante articolo in giro della rete. Racconta un pezzo importante di storia dell'automobilismo, quando i piloti erano piloti e l'elettronica era solo quella a valvole di Radio Londra. Naturalmente si parla anche di Porsche... All'Asta il bolide di Hitler che dominava i Gran Premi Mercoledì 10 gennaio 2007 Cifra record per un esemplare superstite della macchina voluta dal Fuhrer e progettata da Porsche. Fu guidata anche da Nuvolari
3 settembre 1939, quarantott'ore ore dopo l'inizio della seconda guerra mondiale con l'invasione delle armate tedesche in territorio polacco, si correva a Belgrado l'ultimo Grand Prix tra automobili da corsa e quella data coincide con l'ultima vittoria - firmata Tazio Nuvolari - della Auto Union, la scuderia che negli Anni Trenta, a suon di record e trionfi, fu tra i simboli del regime nazista e della ritrovata supremazia tedesca. H Fuhrer aveva garantito cifre enormi all'Auto Union (e alla Mercedes) per produrre bolidi invincibili e alimentare il mito del III Reich. E in un panorama fin lì dominato da Bugatti e AlfaRomeo, le "Frecce d'Argento" non fallirono la missione }vincendo praticamente tutto dal 1934 fino al 3 settembre 1939. Il loro strapotere fu interrotto dall'avvento del secondo conflitto mondiale. [ Fonte: Libero ] La vettura più cara della storia Quelle vetture prodotte tra le due grandi guerre sono considerate le più grandi macchine da corsa mai costruite, loro valore è enorme. Non dovrà stupire se una delle creature tanto amate da Adolf Hitler - un esemplare di Auto Union "tipo D"- il 17 febbraio al Retromobile di Parigi, quando sarà venduta all'asta da Christie sulla base di 6 milioni di sterline (9 milioni di euro), a distanza di quasi settant'anni batterà un nuovo record: quello dell'auto più cara nella storia delle vendite all'incanto. Un primato che dal 1986 appartiene, con 5,5 milioni di sterline, a una Bugatti Royale (1931) venduta al Royal Albert Hall di Londra; un primato da qualcuno considerato ex-aequo con la Ferrari Gto che si assicurò un paio d'anni dopo l'ex batterista dei Pink Floyd, Nick Mason. Ma come nacque, e quale fu il segreto di una leggenda come l'Auto Union? n nome stesso suggerisce l'inizio di questa breve e folgorante avventura, datata 28 giugno 1932 a Zschopau, in Sassonia, con la fusione di quattro case automobilistiche nel tentativo di fronteggiare la crisi: Audi, Dkw, Horch e Wanderer; il loro simbolo fu quello dei 4 anelli diventato poi patrimonio dell'Audi, unica sopravvissuta in quello che fu ribattezzato il patto tra "le Signore degli anelli". Ma il segreto del successo che ne seguì fu in gran parte merito dell'austriaco Ferdinand Porsche, all'epoca 56enne e appena silurato dalla Mercedes che non ne aveva compreso il genio nella progettazione delle auto: la sua mente e la sua penna inventarono anche la Volkswagen oltre alla Casa che ancora oggi porta il suo nome. E austriaco fu anche l'altro promotore della Auto Union: Adolf Hitler, che esportò il suo pensiero sulla gioventù tedesca del futuro ("Dovrà essere attiva, determinata, dominatrice: veloce come unlevriero, forte come il cuoio, dura come l'acciaio Krupp") alle automobili da corsa Nominato cancelliere il 30 gennaio 1933, il Fuhrer tra i primari obiettivi del nazismo incluse l'industria nazionale delle auto, cui diede sostegno politico ed economico. Si calcola che la Auto Union nel quinquennio magico abbia ricevuto ben più di 600.000 Reichsmark da moneta tedesca dell'epoca), una cifra spropositata. Ferdinand Porsche aveva già nel cassetto il prototipo di un'avveniristica, rivoluzionaria monoposto che contemplava motore posteriore, sospensioni indipendenti sulle quattro ruote, materiali più leggeri, un motore V16 da 4,4 litri sovralimentato con un carburante ad hoc, la cui formula venne tenuta segreta; i fumi di scarico erano talmente pesanti e pestilenziali che molti meccanici furono vittime di malori durante il lavoro. La "TipoA" debuttò nel 1934 conquistando subito tre primati mondiali compreso quello dell'ora (217,106 km/h). A pilotare le Auto Union, faticose e complesse per una generazione di driver cresciuta con i motori anteriori, occorreva il meglio in circolazione. Furono chiamati i più celebri assi del volante: Hans Stuck, Achille Varzi, Bernd Rosemeyer e, negli ultimi due anni, Tazio Nuvolari. La grande sfida tra i tedeschi Dal 1933 la griglia di partenza veniva decisa dai tempi di qualificazione; e le vetture si differenziavano per il colore della nazione: la Francia adottò il blu; l'Italia il rosso, la Gran Bretagna il verde; il Belgio il giallo,la Germania l’argento. Nel '34 nacque il primo Campionato Europeo. I piloti Mercedes: Caracciola, Fagioli e Von Brauchitsch. L'Auto Union: Rosemeyer, Varzi e Stuck; talvolta con l'aggiunta di alcuni nobili, come Ernst Von Delius o il principe Hermann Zu Leiningen, cui il regime permise di esibirsi al volante. Perle Frecce d'Argento furono stagioni trionfali: nel '34 l'Auto Union di Hans Stuck vinse i Gp di Germania e Svizzera; la Mercedes di Rudy V16 da 4,4 litri sovralimentato con un carburante ad hoc, la cui formula venne tenuta segreta; i fumi di scarico erano talmente pesanti e pestilenziali che molti meccanici furono vittime di malori durante il lavoro. La "Tipo A" debuttò nel 1934 conquistando subito tre primati mondiali compreso quello dell'ora (217,106 km/h). A pilotare le Auto Union, faticose e complesse per una generazione di driver cresciuta con i motori anteriori, occorreva il meglio in circolazione. Furono chiamati i più celebri assi del volante: Hans Stuck, Achille Varzi, Bemd Rosemeyer e, negli ultimi due anni, Tazio Nuvolari. Caracciola il Gp d'Italia, quella di Luigi Fagioli, marchigiano di Osimo, la corsa in terra di Spagna A velocità folle fino alla morte Anno dopo anno i motori venivano potenziati e diventò sempre più una sfida tra Mercedes e Auto Union, nelle successive versioni "Tipo B", Tipo C" e Tipo D". Caracciola vinse l'Europeo 1935 (ma Nuvolari con l'Alfa Romeo si aggiudicò il Gp di Germania davanti a Hitler, gli ufficiali nazisti e 300.000 tifosi tedeschi in un clima di gelo), poi quelli del '37 e del '38; il più forte pilota dell'Auto Union, Bernd Rosemeyer, trionfò nel '36 con la "Tipo C", motore da 6006 cc e 520 cavalli, staccando tutti nei Gp di Germania, Italia e Svizzera. In quegli anni furono stabiliti primati di velocità battuti soltanto negli Anni '60 dalle potenti Can-Am da corsa. La sfida della velocità toccò punte inimmaginabili. Il 28 gennaio 1938 Caracciola al volante della Mercedes stabilì il record perle 12 cilindri: 436.9 km all'ora. Una follia. Per superarlo, il leggendario Bernd Rosemeyer con l'Auto Union sì schiantò ai 450 all'ora sull'autostrada Francoforte-Darmstadt. La sua tragica fine convinse il mondo delle corse a istituire una nuova formula che limitava i motori. L'Auto Union chiamò Tazio Nuvolari, e il fuoriclasse di Castel d'Ano utilizzò una vettura "Tipo D" come quella che tra un mese andrà all'asta, e di cui è incerta la progettazione. Ferdinand Porsche concluse il suo lavoro con la Auto Union nel '37 e la sua ultima creatura certa è la "Tipo C". L'altro tecnico progettista della Casa, Eberan-Eberhost, ha sempre affermato di esser lui ad averla creata, il che non è da escludere essendosi la Tipo D rivelata di gran lunga la peggiore della fortunata serie. Comunque Nuvolari, a 47 anni, riuscì miracolosamente a spuntare la vittoria in tre Gran Prix, nel "38 a Monza e Donington, e il 3 settembre 1939 a Belgrado, quella che rappresentò come abbiamo detto l'addio alle corse per il conflitto mondiale e perle Frecce d'Argento. Alla ricerca A guerra conclusa, e per molti anni ancora, delle splendide auto - che l'Auto Union, bombardata, aveva nascosto in rifugi protetti - si persero le tracce; alcuni esemplari rispuntarono in seguito nell'Europa dell'Est, e con essi fu ricostruita la loro travagliata storia. Le artiglierie dell'Armata Rossa le avevano trovate nel '45 durante il saccheggio che seguì alla disfatta germanica (tre anni prima l’Urss, su diktat di Goebbels, aveva subito lo stesso trattamento); le 18 vetture sequestrate, fra cui 13 Auto Union, erano state inviate su un treno a Mosca, al Nami (Istituto di Ricerca dell'Industria Automobilistica Nazionale) per essere esaminate, studiate, vivisezionate da un altro regime, quello di Stalin, che tentava di stare al passo con la tecnologia occidentale. A oggi, ha rivelato il mensile "Ruote classiche", esistono 10 Auto Union, di cui solo alcune originali (le altre sono repliche): due Tipo C e una Tipo D sono in Germania, nel museo di Monaco e in quello Audi a Ingolstadt; in mani private restano due "Tipo D": una, del '39 è in Florida e appartiene a Paul e Barbara Karassik, ai quali si devono le lunghe ricerche e il ritrovamento delle Auto Union scomparse; l'altra Tipo D, del '38 è molto chiacchierata: arrivò avventurosamente da Praga, dove era restata a lungo esposta senza motore e cambio,in Inghilterra; poi risultò invenduta a un'asta (Christie's) a Pebble Beach nel '90. Se è sempre la stessa, forse il record resisterà. (Scritto da Nero per Caso in Storia, Storielle e Fiabe at 12:50) Se laggiù nella prateria ne avessi avuta una, la storia tra noi e le giacche azzurre sarebbe finita diversamente.....Hoka Hey
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luca80 (luca80)
Uomo di R.I.S.petto Username: luca80
Messaggio numero: 5537 Registrato: 08-2005

| Inviato il lunedì 07 maggio 2007 - 12:55: |
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chissa a quanto verra battuta !! <<<<<<<<< tessera n°1045 >>>>>>>>>> <<<< vivi e lascia vivere !!! >>>>
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Stefano Pasini (stefanop)
Utente registrato Username: stefanop
Messaggio numero: 250 Registrato: 04-2002

| Inviato il lunedì 07 maggio 2007 - 21:11: |
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E' stata ritirata dall'asta di Retromobile per problemi, peraltro ampiamente previsti dagli specialisti, relativi al suo numero di telaio. Ora viene riproposta ma non batterà alcuni record di quotazione, ignoti al grande pubblico, che riguardano altre e più segrete auto tedesche del periodo 1933-1939. Alcune interessanti annotazioni: http://blog.hemmings.com/index.php/2007/02/13/auto-union-withdrawn-from-christie s-auction/ Ciao Stefano |
   
Gianni (jpacky)
Utente esperto Username: jpacky
Messaggio numero: 925 Registrato: 12-2006

| Inviato il martedì 08 maggio 2007 - 17:20: |
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Interessante l'articolo che hai postato, Stefano. Chiaramente, su vetture di tale importanza (storica ed economica per chi acquista), quando vanno all'asta non deve rimanere il benchè minimo dubbio sull'originalità. Ho comunque postato questo appassionante articolo trovato in rete perchè nei forum automobilistici spesso si parla sempre di futuro, e molto poco di passato. Vale la pena, invece, capire quanta storia e quanti sforzi ci sono dietro a ciò che oggi guidiamo. Un saluto, Gianni. Se laggiù nella prateria ne avessi avuta una, la storia tra noi e le giacche azzurre sarebbe finita diversamente.....Hoka Hey
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Messaggio numero: 202 Registrato: 02-2007
| Inviato il mercoledì 09 maggio 2007 - 09:49: |
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ma che meraviglia di motore e di carrozzeria, e avete visto la scala del contagiri? interessanti anche i vari interventi in calce all'articolo, tra cui quello di un italiano esperto di AU bello, bravo, bel post, gianni in principio era la commistione dei quattro elementi AriaTerraAcquaFuoco (Empedocle, V sec. a.C.), vennero poi il quinto e il sesto, e tutto l'Orbe stupì : unici contrapposti che non si mossero guerra (anonimo, XXI sec. d.C.)
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