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Patrizio G. (obiwanwrc)
Porschista attivo Username: obiwanwrc
Messaggio numero: 1663 Registrato: 01-2005

| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 00:31: |
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Trovo il tempo solo ora di scrivere queste due righe, perché ci tengo molto. Mi piacerebbe che anche gli altri raccontassero come hanno vissuto questa esperienza. Il mio Automotoretrò inizia venerdì pomeriggio alle 17, quando mi precipito fuori dal lavoro, inserisco curvatura 1,5 e do energia. In un microsecondo (e circa 300 chilometri dopo) sono all'area di sosta prima di Tortona: faccio il pieno di deuterio (altrimenti la curvatura me la scordo) e rientro in autostrada. Sono le 19 circa, quando vedo un'insegna luminosa che segnala un incidente fra Tortona e Alessandria; poco male penso, sono solo sette chilometri, si fa presto comunque. TRE ORE dopo riesco a superare l'incidente, tralascio i dettagli. Essendo in un ritardo galattico, aumento a curvatura 3 sperando (a posteriori) che non ci siano autovelox. Alla fine, giungo a casa di Silvio a mezzanotte e mi vado a letto alle 1.45, giusto il tempo di riprendere conoscenza. Il piemonte mi ha effettivamente accolto in modo strano, attorno ad Asti sono stato colto da un senso di smarrimento, una brutta sensazione, come se ci fosse qualcosa che non andava nell'aria. Ci hanno comunque pensato le chilometriche strade provinciali senza l'ombra di una curva, le ville senza fine e il meraviglioso borgo tutto in pietra in cui ho dormito a togliermi dalla testa certi pensieri. Sveglia alle 6.40, dato che Torino è lontana e sia mai che arriviamo in ritardo (siamo mica bugianén noi)! Torino è all'insegna dell'enormità: strade enormi, palazzi enormi, Lingotti enormi. Ho visto un sacco di grandi città da estraneo, quindi senza coinvolgimento emotivo, e devo dire che Torino le batte tutte due a zero. Ma non siamo qui per fare da turisti (turisti a Turìn ...), siamo qui per i fatti! L'incontro con i Gianduja: non saprei proprio come definirlo, è stato meno sconvolgente del previsto perché sono arrivati a puntate e l'impatto si è diluito nel tempo. Fa strano, ma è stato come incontrare degli eroi dei fumetti. Spero di aver reso il concetto: ne hai sentito tanto parlare, li hai mitizzati, poi quando constati che "esistono veramente" non sai bene da che parte farti, specialmente se mancano molte ore di sonno. Potrei andare avanti a scrivere per ore di questi uomini, li ho osservati, li ho ascoltati. Dom (il più grande, in tutti i sensi), Flavio (ne volgo uno anch'io! Dove si comprano i Flavi?), Fabio (se lo compro assieme a Flavio mi fanno lo sconto?), MLF (chiaramente rubato ad una soap italiana), Silvio, Alex, Mapo, Giancarlén, Sergio e quelli che colpevolmente forse non sto citando: tornerò. Ho appena cominciato a sbucciare il gianduiotto, e voglio gustarlo in un'occasione "diversa" (anapherein), come si deve. Un capitolo a parte lo merita Nanni: a prescindere dalla passione comune, dalle esperienze di gara che avrei ascoltato per ore e ore, dai bei discorsi che abbiamo iniziato insieme, devo sottolineare che raramente ho conosciuto una persona così signorile; conoscere persone così straordinarie, vale da solo l'uscita. Degli amici di sempre (Silvio, Fio, Omino, Chiappe, Rampo) non parlo, il legame è talmente consolidato che non ha bisogno di nessun commento. Alcuni di loro quasi li sento più della mia ragazza (non è vero...); così come non parlerò di Max e Giuliano, vale quanto detto sopra. Dei nuovi amici, i nick a cui finalmente dai una faccia, dirò solo che è stato più che un piacere quindi Giacomo e Beppe: alla prossima, prima possibile! In tutto questo sembra quasi passare in secondo piano lo stand (maiuscolo, sul serio) e le auto, bellissime tutte, se mi avessero detto "prendi quella che vuoi" mi avrebbero messo in grave difficoltà! Da perdere la testa: da una parte due transaxle allucinanti, dall'altra quattro 911 spettacolari, dalla più anziana 911 2.4 alla lussuriosa 997, resa ancora più meravigliosa da uno dei miei colori preferiti. Il più sentito dei grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo e che hanno contribuito alla realizzazione dello stand più bello e più frequentato della fiera: si respirava Porsche. Questa è alla fine la mia conclusione personale: se dovessi dire cos'ho materialmente ottenuto, direi che non ho concluso un . L'unica cosa che ho fatto è respirare aria Porscheistica, e questo NON HA PREZZO. Per tutto il resto, c'é M... (non è MLF). Uscito fuori la sera, le bandiere olimpioniche mi hanno detto "Passion lives here", e avevano proprio ragione. Scusate se qualche periodo ha poco senso, se ci sono errori grammaticali, se ho dimenticato nomi e cognomi, ma sono partito alle 6.00 stamattina da Saluzzo, sono andato a casa a votare, ho accompagnato la mia ragazza a Cervia, sono ritornato alla Patac-caverna, ho fatto armi e bagagli (soprattutto bagagli), ho ripreso il mio bagaglio (la macchina) e sono tornato a Bologna. Mi fermo solo ora, dopo oltre 1100 chilometri da venerdì sera. Nota di colore: rimettendo piede in Emilia-Romagna, ho lasciato al confine il mio stato di bugianén (che non so neanche esattamente cosa voglia dire, spero di aver afferrato il concetto) e ho riindossato la veste di Patacca: al punto che, mentre tacchettavo con un BMW in zona Modena Nord, ho finito la benzina. Ma questa è un'altra storia... Alla prossima, vi lascio la mia faccia in presa diretta dalla fiera, con occhi da morto vivente causa sonno ma con un sorriso sincero.
 The King of Patacca© - Apprendista Bugianén™ Porsche 924 "Targa" Meteor Grey MY 81 - Tessera PiMania n. 609
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Beppe S. (toivonen)
Porschista attivo Username: toivonen
Messaggio numero: 1116 Registrato: 01-2004

| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 02:30: |
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Bogianèn? Basta chiedere!!! Tutto si riduce al rifiuto di ritirarsi, dopo che era stato ordinato di tenere una posizione, anche se gli ordini cambiano... Ma più precisamente, il teatro della vicenda fu la battaglia dell'Assietta, combattuta il 19 luglio 1747, fu un significativo episodio della "Guerra di successione Austriaca", che coinvolse, tra il 1740 e il 1748, quasi tutte le case regnanti d'Europa. Il conflitto scoppiò per dissidi sui diritti di successione al trono del Sacro Romano Impero, insorti nel 1713 quando l'Imperatore Carlo VI, privo di eredi maschi, designò a succedergli la figlia primogenita Maria Teresa con la famosa "Prammatica sanzione". Non tutti i sovrani d'Europa riconobbero la validità di quell'editto. Si costituirono in tal modo due schieramenti contrapposti tra i quali, alla morte di Carlo VI, scoppiò la guerra. Da un lato: Francia, Spagna, Prussia, Svezia e i Grandi Elettori di Baviera e di Sassonia; dall'altro, Austria, Inghilterra, Paesi Bassi, Russia e Regno Sardo-Piemontese. Il conflitto ebbe inizio con l'invasione della Slesia da parte della Prussia, ma andò poi sviluppandosi, con alterne vicende, in altri teatri d'operazioni tra i quali il Piemonte. L'assedio di Cuneo, le battaglie dell'Olmo e di Bassignana, l'insurrezione di Genova (col famoso episodio di Balilla), furono gli avvenimenti di rilievo in Piemonte tra il 1743 e il 1746. L'anno dopo, 1747, i Franco-Ispani si proposero di battere definitivamente Carlo Emanuele III di Savoia ed i suoi alleati e di liberare Genova assediata, lanciando un'offensiva con una poderosa armata di oltre 150 battaglioni di fanteria, 75 squadroni di cavalleria e due brigate d'artiglieria. Il comando di queste forze era affidato a due generali: il M.Ilo di Francia Carlo Luigi Augusto duca di Bellisle e il marchese spagnolo Las Minas, i quali avrebbero dovuto concordare un unico piano d'operazione. Ciascuno dei due Comandanti ne aveva però uno proprio: il Bellisle intendeva invadere il Piemonte dalle Alpi, minacciare Torino e attirare al nord anche le forze austriache che assediavano Genova; il Las Minas si proponeva di liberare Genova attaccando dalla riviera e in seguito attraversare l'Appennino e minacciare la Lombardia austriaca. Prevalse il piano spagnolo e le operazioni ebbero inizio ai primi di giugno con l'occupazione di Nizza, ma la progressione lungo la riviera non fu affatto rapida e le perdite furono rilevanti perché le forze piemontesi, sfruttando abilmente il terreno, riuscirono a rallentare e fermare temporaneamente l'offensiva avversaria nonostante l’inferiorità numerica. Davanti a questo smacco venne deciso di mettere in esecuzione il piano francese: una consistente aliquota delle forze fu trasferita dalla riviera alle valli della Durance e dell'Ubaye per invadere il Piemonte dalle Alpi. Si trattava di un corpo d'armata di 50 battaglioni di fanteria, 15 squadroni di cavalleria, alcune batterie d'artiglieria, al comando del cavaliere Armando di Bellisle, fratello minore del comandante in capo francese. Il cambiamento di rotta nella strategia franco-ispana non passò inosservato a Torino dove Carlo Emanuele III s'affrettò a potenziare le difese dei valichi alpini. Al passo del Monginevro, il più agevole degli altri vennero rivolte la maggior attenzione e le poche forze piemontesi disponibili. Da parte francese, il Bellisle aveva diviso le sue truppe in due scaglioni e una riserva, proponendosi col primo scaglione e con la riserva di attraversare le Alpi al Monginevro, scendere in Val Ripa, superare il forte di Exilles e, dalla Val di Susa, sfociare in piano alle porte di Torino. Il secondo scaglione doveva giungere a Sestriere, scendere in Val Chisone puntando su Fenestrelle con un'azione secondaria. Carlo Emanuele III aveva dunque visto giusto e già dal 14 giugno, aveva fatto elaborare un piano che prevedeva la realizzazione di una difesa integrata tra i forti di Exilles e di Fenestrelle - posti a sbarramento delle valli Ripa e Chisone - con il colle dell'Assietta, un pianoro situato a q. 2566 m. sulla dorsale del contrafforte di separazione delle due valli della Dora Baltea e del Chisone. Quel colle costituiva la chiave di volta della difesa in quanto vi passava la strada di collegamento più breve tra i due forti e consentiva di agire dall’alto sul forte di Exilles. In tutta fretta fu ordinato al Corpo Ingegneri di realizzarvi un campo trincerato, i cui lavori iniziarono il 29 giugno con l'apporto di 3.000 operai: furono costruite due ridotte, alla Testa dell'Assietta e al Grand Serin, le principali posizioni di particolare valore tattico con opere accessorie quali muretti a secco, terrapieni e qualche tratto di trinceramento. Mentre i lavori erano ancora in corso cominciarono a salire sul colle i battaglioni destinati a presidiarli. Si trattava di 13 battaglioni in tutto, privi di artiglieria: 9 dell'Armata Sarda di cui 4 di mercenari svizzeri, e 4 ricevuti in rinforzo dagli alleati Austriaci. Vi erano inoltre gruppi Valdesi e milizie di Pragelas, posti in rinforzo al battaglione del Regg. Monforte. I Francesi attraversarono le Alpi il 15 e il giorno dopo raggiunsero le località di Sauze d'Oulx e di Oulx ove bivaccarono. Qui giunse notizia al cavaliere Bellisle che i Piemontesi si stavano fortificando sull'Assietta; ritenne pertanto indispensabile, prima di attaccare il forte di Exilles, eliminare quelle forze che avrebbero potuto attaccarlo con successo dall'alto e sui fianchi. ....antlora:da part fransèisa a-i ero apoprè vintedoimila òmini e set canon; da part pimontèisa apoprè sesmila òmini e gnun canon. L'armada Fransèisa a l'era stàita dividùa an tre colòne : la prima,fòrta d' quatordes batajon e comandà dal tenent-general De Villemur a duvìa porté l'atach a le postassion piemontéise dël Gran Serin; la sconda,ëd neuv batajon,comandà dal maressial De Mailly,an ëtnisand-se da la part ëd la Val Susa,taché le postassion dël Pian ëd l'Assietta e ,a la finitiva la TERSA,ses batajon e quatordes companìe 'd granadié,comandà dal Bellisle midem e dal maressial D'Arnault,arvolgè soa assion anvers la part dle fortificassion la pì dësfendùa :La Testa dl'Assietta. J'ore a passo e la tension a chërs.Quand che 'l comandant Bellisle a 'rten che la colòna 'd Villemur a sia rivà dësnands al Gran Serin,a da 'l comand dl'atach general e a së scaden-a l'infern. A son quat e mesa dël dop mesdì.La prima dle colòne a rivé a lë scontr con ij piemontèis a l'é cola ëd De Mailly,con i sò NEUV BATAJON,ch'a së scontra con ij dësfensor del Pian dl'Assietta,ij batajon Meyer e Traun,arforsà dal batajon d'arserva Forgatsch e dai volontari che d'an sla colin-a dle Ruvin-e 'd Ribacon a pijo ij fransèis a fusilià. Dòp dë svarià atach,arzolvusse an gnente,e senten-e 'd mòrt,lassà an sle rochere,DeMailly as rend cont ch'a-i é gnente da fé e organisa l'artreta.Ma andoa che ij combatiment a son pì ragiavant,andoa che la giornà a peul esse vagnà o perdùa e la stòria cangè 'd përcors,a l'é la Testa dl'Assieta e al Gran Serin. A la Testa dl'Assietta,ij granadié 'd San Sebastian e d'Alciati,arforsà da 'd granadié dël batajon Casal,a devo ten-e testa ai SES batajoin ëd Bellisle e d'Arnault,ch'à slanso j'atach un darera a l'àutr,sempe pi massiss e sempe pì vajant,sensa conté ij mòrt ch'a lasso për tera.L'istess a j'ancapita a la Testa dël Gran Serin,andoa ij TRE batajon a devo ten-e testa ai QUATORDES fransèis ëd Villemur.La sproporsion a l'é gròssa e 'l Cont ëd Bricheras as pòrta an sël pòst për rendse cont ëd përson-a dla situassion.A servo d'arfòrs,ma andoa troveje? J'arserve a son tute angagià al massim,chi al Pian dl'Assietta,chi a la Testa e a smija che gnun òm a peussa esse tramudà sensa arzigh. Pers për pers,a manda a dìje al Cont ëd San Sebastian d'artirësse da la Testa dl'Assietta për core al Gran Serin.Ël Cont ëd San Sebastian,ch'a l'é ancamin a frontegè n'atach a respond ch'a PEUL NEN BOGESSE,ma a j'manda 'l general Alciati con tuti j'òmini ch'a peul. Ël Bricheras sempre për la tëmma che le fòrse dël Gran Serin a peusso molé,a arpet l'arcesta e,ancor na vira,San Sebastian a j'respond "I DIJO CHE I BOGIO NEN E DA SI NOI I BOGIOMA NEN" e a j' ciama 'd buté për escrit sò comand.Comand ëscrit ch'a riva pròpi antant che ij granadié dle Vardie a serco d'arbutè l'ultim assàut dij fransèis...... .....Ij mort fransèis a l'Assietta a son ëstaìt :5300 soldà e 430 ufissiaj,për contra l'ésercit pimontèis a l'ha contà 7 ufissiaj e 185 soldà,col austriach 2 ufissiaj e 25 soldà mòrt. Cumpris???  Two fingers... - Sideways driving is not a crime
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Luca 914 (luca914)
Moderatore Username: luca914
Messaggio numero: 4346 Registrato: 01-2001

| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 05:13: |
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Patrizio, sei fortissimo! alla prossima spero proprio di esserci! Ciao! Luca 914 Visita il mio sito web !
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Flavio C. (flavio)
Utente esperto Username: flavio
Messaggio numero: 937 Registrato: 04-2002

| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 09:28: |
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Patrizio, I Flavii non si comprano, sono offerti in omaggio agli Amici con la "A" maiuscola. Anch'io sono fuso come un giandujotto al sole (ci fosse). HO avuto una overdose di conoscenze, informazioni, facce, Amici, storie che devo ancora metabolizzare il tutto. Ieri alle 19 non ne potevamo più, volevamo però che questi momenti non finissero, attorno ad un fuoco virtuale si ascoltavano i racconti di gara di Nanni e di Monticone (altra persona eccezzionale), le proposte immorali di Mlf (andiamo a fare i "tondi" nel lingotto!). Poi via! Smontato lo stand, rotto l'incanto si torna a casa abbastanza provati ma contenti di aver creato un così intenso momento di aggregazione. Ieri sera, in coda già dal posteggio, pensavo ai nostri primi automotoretrò, 3 auto, un tavolino da pic nic con copertina da poker. BEI TEMPI! (si dice così no?) ora eravamo forse il più vivace stand della mostra. Alla Prossima! 892 a tutti! Flavio "L'angoscia è la vertigine della libertà" kierkegaard
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MLF (mlf)
Porschista attivo Username: mlf
Messaggio numero: 1025 Registrato: 04-2002

| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 09:42: |
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Patrizio il mito sei tu dopo aver macinato km su km per venire a Torino... .... è stato un vero piacere conoscerti e quindi non resta che organizzare il prx evento tutti insieme! mlf consigliere www.giandujotti.com; ntogolo e coliprì
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mapo (marcopozzi)
Utente esperto Username: marcopozzi
Messaggio numero: 736 Registrato: 07-2002

| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 10:35: |
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Ciao Patrizio, grazie per esserti sobbarcato 1000 e fischia km per farci visita e conoscerci. Come avrai capito avendo a che fare con noi di persona non siamo schivi e riservati come Batman, però ci arrampichiamo sugli specchi come l'Uomo ragno, non siamo brutti e cattivi come Hulk, ma indomabili e senza macchia come Superman, non siamo subdoli e infidi come l'uomo invisibile, ma eleganti e sobri come Mandrake (scusate per la pubblicità occulta alla marvel). Ciao e grazie ancora a tutti coloro che sono intervenuti e un grazie speciale a Beppe Toivonen per l'interessante lezione di storia (traducila però perchè credo che sia di difficile interpretazione per i non piemontesi e si perde tutta la spiegazione del "bugianen"). Ciao Mapo barcollo ma non mollo Una Porsche diesel?...mi si gela la benzina nelle vene
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MLF (mlf)
Porschista attivo Username: mlf
Messaggio numero: 1028 Registrato: 04-2002

| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 10:41: |
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mhmmm...mapo immagino che tu in bagno abbia la collezione marvel al completo...ahahhahahah Beppe S. tu devi farti vedere alle ns pizzate infrasettimanali... ntogolo mlf consigliere www.giandujotti.com; ntogolo e coliprì
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Flavio C. (flavio)
Utente esperto Username: flavio
Messaggio numero: 940 Registrato: 04-2002

| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 11:54: |
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MAPO! hai la collezione di pusher nel salotto? Toivonen ti aspettiamo alle pizzate 892 "L'angoscia è la vertigine della libertà" kierkegaard
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nanni corongi (cup_90)
Utente registrato Username: cup_90
Messaggio numero: 73 Registrato: 10-2005
| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 12:23: |
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.......eleganti e sobri come Mandrake..... questa è proprio bella !!!! |
   
fabio r. (fabioisp)
Utente registrato Username: fabioisp
Messaggio numero: 301 Registrato: 09-2003

| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 12:49: |
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G R A N D E P A T R I Z I O ........ non puoi acquistarmi con Flavio, prima perchè ufficialmente sarà la mia Hostess personale da oggi nei viaggi di lavoro (ed altro!!!) secondo perchè la mia "abbondanza" viene venduta caramente.... terzo..... perchè comunque fra i matti presenti nel weekend mi sembravi (o sbaglio??) una delle persone più pacate...... quarto!!!! ma il filmino delle suore hard!!!! comunque grazie per avermi sopportato e la prossima volta porta qualche amichetta perchè non sempre i "flavi" mi soddisfano... Fides amor et constantia
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Giacomo E. Ceccato (ramirez)
Utente registrato Username: ramirez
Messaggio numero: 57 Registrato: 12-2005
| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 15:57: |
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Beppe, sono uno di quelli che sono arrivati in sordina timidamente e che ha tentato di spiegare a Patrizio, in modo direi indegno, la provenienza storica del detto dei "bugia nen. Ho letto con la massima ammirazione e con punta di emozione il tuo racconto in lingua Piemontese. Ho avuto il piacere di ascoltare la storia al forte delle Fenestrelle. Grazie ancora e Chapeau! Per silvio, se riesci a trascinare qui quanto ho scritto in altro tread ti ringrazio. G. |
   
Beppe S. (toivonen)
Porschista attivo Username: toivonen
Messaggio numero: 1117 Registrato: 01-2004

| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 18:56: |
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Sono lieto che la mia prolissa esternazione delle 2 e 30 di stamani sia stata apprezzata. Purtroppo la versione Piemontese - Italiano del traduttore di Altavista non era soddisfacente, e poi mentre la incollavo (ovviamente non l'ho scritta io, a dispetto degli studi classici...) mi pareva di sentire la voce di Gipo Farassino che la leggesse... Prima o poi (ovviamente in piena notte) vedrò di tradurla, anche se noi qui al confine con la liguria parliamo una lingua assai più imbastardita, direi levantina, rispetto a chi nasce sotto el caval ed brons... Ceréa, stay tuned!  Two fingers... - Sideways driving is not a crime
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Pier Paolo Garofalo (garo)
Utente registrato Username: garo
Messaggio numero: 477 Registrato: 12-2002
| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 19:28: |
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Bravo Patrizio! Beppe: dopo la lunga, accurata (e apprezzata) introduzione sul più bello mi passi al piemontese? Fai un super sunto in "italiano volgare" per gli ignoranti? Ormai sono (o siamo?) curioso! Un saluto a tutti e congratulazioni ai gianduiotti e soci! |
   
Domenico (domenicot)
Porschista attivo Username: domenicot
Messaggio numero: 2381 Registrato: 04-2002

| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 20:26: |
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Patrizio, tu sei stato grande. Ho visto (distrattamente) alcuni tuoi lavori e sono rimasto a bocca aperta. Non mancheremo d'estenderli a nostre iniziatie piemontesi. Grazie per le belle parole, ci consolano per lo sforzo affrontato. Non mancheremo di solidarizzare ancora, e non dovrà passare un anno. Però non parlare di noi come se avessimo due teste. DOM Tessera P.mania n. 36 http://www.porschemania.it/myweb/soci/domenicot/
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Beppe S. (toivonen)
Porschista attivo Username: toivonen
Messaggio numero: 1118 Registrato: 01-2004

| Inviato il lunedì 10 aprile 2006 - 23:48: |
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Visto che l'ho cominciata... la concludo (ve la siete voluta... ) "...allora: dalla parte francese c’erano approssimativamente 22.000 uomini e 100 cannoni; dalla parte piemontese circa 6.000 uomini nessun cannone… L’armata francese era stata divisa in tre colonne: la prima, forte di 14 battaglioni e comandata dal Tenente Generale De Villemur, doveva portare l’attacco alla postazione piemontese del Gran Serin; la seconda, di nove battaglioni, comandata dal Maresciallo De Mailly, infiltrandosi dalla parte della Val Susa, attaccare la postazione del Pian dell’Assietta, e l’ultima, forte di sei battaglioni e 14 compagnie di granatieri comandati dal Bellisle in persona e dal Maresciallo D’Arnault, rivolgere la sua azione verso la parte maggiormente difesa della fortificazione: la Testa dell’Assietta. Le ore passano e la tensione cresce. Non appena il Comandante Bellisle ritiene che la colonna al comando del Villemur sia giunta dinanzi al Gran Serin, da l’ordine di attacco generale e si scatena l’inferno. Sono le 16:30. La prima delle colonne ad ingaggiare lo scontro con le truppe piemontesi è quella di De Mailly, forte di nove battaglioni, che si scontra coi difensori del Pian dell’Assietta, il battaglione Meyer e Traun, rinforzati dal battaglione di riservisti Forgatsch e dai volontari che dalla collina delle Rovine di Ribacon bersagliano i francesi coi moschetti. Dopo svariati attacchi senza costrutto, e centinaia di morti lasciati sulle rocce, De Mailly si rende conto che l’attacco è inutile ed organizza la ritirata. Ma dove i combattimenti sono cruciali, dove la giornata può segnare la vittoria o la sconfitta, e la storia cambiare percorso, è alla Testa dell’Assietta ed al gran Serin. Alla Testa dell’Assietta i granatieri di San Sebastiano e di Alciati, rinforzati dal granatieri del battaglione Casale, debbono tener testa ai sei battaglioni di Bellisle e di d’Arnault, che lanciano attacchi in successione, sempre più massicci e violenti, senza contare i morti che lasciano al suolo. Ugualmente alla Testa del Gran Serin, dove i tre battaglioni debbono tener testa ai quattordici francesi di Villemur. La sproporzione è notevole, ed il Conte di Bricherasio si reca sul posto per rendersi conto personalmente della situazione. Servono rinforzi, ma dove trovarli? Le riserve son tutte impegnate allo stremo, chi al Pian dell’Assietta, chi alla Testa, e pare che nessun uomo possa essere spostato senza peggiorare la situazione. Sconfitti per sconfitti, il Bricherasio manda ordine al Conte di San Sebastiano di ritirarsi dalla Testa dell’Assietta, per spostarsi al Gran Serin. Ma il conte, che sta fronteggiando un attacco risponde di non potersi muovere, abbandonando la posizione, mandando piuttosto il Generale Alciati con tutti gli uomini possibili. Il Bricherasio, temendo che le forze impegnate alla difesa del Gran Serin potessero cedere, ripete la richiesta, ma ancora una volta San Sebastiano risponde “Ho detto che non ci ritiriamo, e da qui non ci muoviamo!!!” (DA SI NOI A BOGIUMA NEN!!!). Chiede quindi di mandare ordini scritti, ordini che giungono proprio mentre i Granatieri della Guardia cercano di respingere l’ultimo assalto dei Francesi. I morti francesi all’Assietta furono 5.300 soldati e 430 ufficiali, mentre l’Esercito piemontese contò 7 ufficiali e 185 soldati caduti, quello austriaco 2 ufficiali e 25 soldati. Morale: quando qui da noi si da la parola… quella rimane, e per battere in ritirata NOI A BOGIUMA NEN!!!"
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