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PorscheMania Forum * Archivio Forum Generale 2004 * Il padre delle Porsche... < Precedente Seguente >

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Aldo Vanini (aldo_vanini)
Utente registrato
Username: aldo_vanini

Messaggio numero: 455
Registrato: 10-2002


Inviato il giovedì 29 gennaio 2004 - 16:54:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Giorni fa discorrevo con un caro amico che fece parte del team incaricato di ricostruire l'immagine della Maserati dopo l'epoca de Tomaso. Mi riferiva che a questo scopo intervistarono molti proprietari di Porsche, per inquadrare il tipo di clientela simile alla loro. Da quelle interviste risultò che buona parte degli intervistati, anche quelli più entusiasti, riteneva che Ferdinand Porsche senior fosse l'autore della 356, se non, addirittura, della 911. E mi capita spesso, anche in una lettera recente a Tuttoporsche, vedere ripetuta questa convinzione. Senza nulla togliere a Herr Professor, ma semmai dare il giusto merito e riconoscimento a Ferry Porsche, che fu la vera anima della Porsche come casa automobilistica (che poi é quanto ci sta più a cuore), mi incuriosisce pensare come sia facile che si formino idee così imprecise, anche quando i fatti di cui si parla sono reletivamente recenti e, sicuramente coperti da una mole di informazioni sconfinata e immediatamente accessibile. Qual'é la vostra esperienza in proposito?
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Giuliano T. (giuliano)
Moderatore (GURU)
Username: giuliano

Messaggio numero: 1145
Registrato: 04-2002


Inviato il giovedì 29 gennaio 2004 - 21:09:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Quanto rilevi è effettivamente vero e talvolta è capitato anche sul nostro forum che per qualcuno le due emerite figure si siano confuse, complici i nomi uguali (in Effetti Ferry faceva di nome completo Ferdinand Anton Ernst).

In effetti non è prescritto che un qualsiasi appassionato del marchio sia anche un conoscitore della storia della famiglia che lo sottende.

Ma sarebbe preferibile... altrimenti dove sta la passione ?

Buona Porsche da Giuliano
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Massimo Pezzali (admin)
Amministratore (BOSS)
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Messaggio numero: 921
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Inviato il giovedì 29 gennaio 2004 - 22:16:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Un vero appassionato si dovrebbe accollare il piacere/dovere di leggersi l'autobiografia di Ferry Porsche:

La saga dei Porsche
di Ferry Porsche e Gunther Molter

Giorgio Nada Editore

REGOLA DELL'OSPITE:
non confondere la sopportazione con l'ospitalità.
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tiziano rodolfo (butzi)
Utente registrato
Username: butzi

Messaggio numero: 188
Registrato: 06-2003


Inviato il giovedì 29 gennaio 2004 - 22:27:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Vi dò ragione a metà...
io sono un grande appassionato e mi ritengo anche vero appassionato, ma io amo la parte squisitamente tecnica della Porsche (anzi della 911...).
So benissimo che la 901 l'ha creata Ferry, ma sinceramente mi preme più conoscere la tecnica motoristica, l'evoluzione del modello etc... .
Ognuno è appassionato a modo suo.
Non è detto che un appassionato debba per forza essere anche un esperto a tutto campo.
la linea della "911" é come il viso di un bambino, che crescendo cambia, ma avrà sempre i tratti somatici che lo contraddistinguono.
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Aldo Vanini (aldo_vanini)
Utente registrato
Username: aldo_vanini

Messaggio numero: 457
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Inviato il venerdì 30 gennaio 2004 - 07:30:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Tiziano, quello che dici é giusto... Peccato, però, che se ho trovato chi confonde Ferry con Herr Professor (e ho dimenticato di dire che una volta lo fece addirittura Ruoteclassiche...), anche in campo tecnico ne ho sentito delle belle in giro tra gli appassionati...
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tiziano rodolfo (butzi)
Utente registrato
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Messaggio numero: 192
Registrato: 06-2003


Inviato il venerdì 30 gennaio 2004 - 21:47:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

evvabbè.... se parliamo tra noi appassionati, va bene anche sbagliare qualcosa, ma se compro una rivista che dovrebbe essere autorevole nel suo campo, non tollero che sbagli; sono d'accordo con te in questo caso!
Anche Quattroruote, che dovrebbe essere il più autorevole nel suo settore (o almeno così pretende di esserlo...) dice una marea di castronerie. Questo sì che dà fastidio.
la linea della "911" é come il viso di un bambino, che crescendo cambia, ma avrà sempre i tratti somatici che lo contraddistinguono.
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Carlo Di Giusto (cdg)
Nuovo utente (in prova)
Username: cdg

Messaggio numero: 19
Registrato: 05-2003


Inviato il venerdì 30 gennaio 2004 - 23:26:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Non vi capita mai di fare un errore nel vostro lavoro? Non vi succede mai di sbagliare, di confondervi? Davvero non c'è nulla che non vada storto nelle vostre vite professionali? Suvvia...
E se si sbagliano degli appassionati, conoscitori di un modello o di una marca sola, figuriamoci chi deve essere aggiornato su tutto! E poi, il mondo del lavoro non è un mondo perfetto (il nostro non lo è). E anche se vorresti fare le cose per bene, c'è sempre qualcuno o qualcosa che te lo impedisce: i soldi, il tempo, il capo...

Quanto all'autobiografia di Ferry Porsche, la consiglio a tutti anche io: è davvero ricca di informazioni gustosissime. Ed è, tutto sommato, una piacevole lettura.
La Porsche migliore è quella che ti puoi permettere.
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Stefano Pasini (stefanop)
Utente registrato
Username: stefanop

Messaggio numero: 145
Registrato: 04-2002
Inviato il sabato 31 gennaio 2004 - 08:13:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Le castronerie le diciamo (e scriviamo) tutti. Credo di conoscere benino il mondo Porsche e ho accesso alle fonti ufficiali, ma l'errore, magari banale, ci scappa sempre. A volte è l'autore, a volte il revisore delle bozze, talvolta chi fa le dida: una volta io scrissi un lungo pezzo sull'Aston Martin Lagonda che avevo provato a Newport Pagnell e il pezzo era tutto a posto, ma una redattrice di 'Le Grandi Automobili' scrisse in una dida che aveva motore Chrysler....e Victor Gauntlet s'incazzò di brutto con il sottoscritto.

Nella mia professione di medico diciamo che 'il migliore è quello che sbaglia di meno', sottintendendo così che gli errori li fanno anche quelli che sono i 'benchmark' del settore, come in effetti rimane Quattroruote in Italia.

Detto questo, la confusione fra Ferdinand e Ferry c'è sempre stata: ma non sottostimiamo l'impatto di Ferdinand sulla 356, che , se fosse stato per il solo Ferry, sarebbe forse nata a motore centrale e quindi con tutt'altra natura.

Ciao a tutti e un abbraccio al segretario del nostro Club, il valoroso Carlo Di Giusto,

Stefano
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Antonio2 (antonio2)
Utente esperto
Username: antonio2

Messaggio numero: 616
Registrato: 04-2002


Inviato il sabato 31 gennaio 2004 - 08:55:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Beh,Stefano,nella tua professione di medico,ed anche nella mia di farmacista,chi sbaglia di più rischia di mandare qualcuno al cimitero o magari solo all'ospedale.Meglio quindi per noi non sbagliare.....

Per quanto riguarda il testo "La saga dei Porsche",penso che la confusione tra padre e figlio per via del nome uguale sia inevitabile.
Un brava però lo dobbiamo alla signora Edith Reichmann (l'istitutrice Viennese di casa Porsche)che,ritenendo il nome(diminuitivo) Ferdy troppo "popolare",fece in modo che il figlio fosse appellato con il nome che tutti conosciamo Ferry!!!
Concludo dicendo che,per un appassionato del "mondo Porsche" è indispensabile leggere questa autobiografia.

buona lettura Antonio
____ P S M O F F!!!____
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Umberto (elfer)
Ciucciami gli scarichi !
Username: elfer

Messaggio numero: 1037
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Inviato il sabato 31 gennaio 2004 - 09:50:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

(Pssst, Tiziano "Butzi", speriamo che i Talebani non abbiano letto... la 901 è creatura di "Butzi" e non di "Ferry"...) Oppure ...ho preso una bufala anch'io????


Umberto
Elfer web site!

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Aldo Vanini (aldo_vanini)
Utente registrato
Username: aldo_vanini

Messaggio numero: 462
Registrato: 10-2002


Inviato il sabato 31 gennaio 2004 - 10:43:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Umberto, stavo per scriverlo anch'io, ma poi ho temuto di essere preso veramente per pedante rompic***. In realtà anche se lo styling é di Butzi e il motore 901 di Piech, Mezger e Tomala, Ferry li utilizzo come suo braccio esecutivo, dando dal primo all'ultimo momento la sua impronta filosofica al progetto. Non altrettanto direi del povero Herr Professor che tornò a casa dalla prigionia, si dice piuttosto frastornato, il 1° agosto del 1947, per morire nel 1951... ;-)
Non voglio passare da pedante e da saputello... Tutti sbagliamo, e tutti dobbiamo evitare di scandalizzarci per questo, lo dico sempre e, anzi, trovo un vizio insopportabile del nostro tempo quello di occuparsi sempre di cercare gli errori altrui come se fossero sempre gravi crimini... Il senso della mia osservazione iniziale era un altro. E cioè che nell'immaginazione collettiva si formano idee che distorcono la realtà e la storia in tempi brevissimi, anche quando i fatti sono recenti e facilmente appurabili. Attribuire un ruolo (addirittura la paternità) delle automobili marcate Porsche (addirittura della 911) al vecchio Professore non é una svista o un errore nozionistico. E' il frutto di una visione favolistica di una storia fatta al contrario di persone in carne ed ossa, di creatività e di impegno che, almeno gli appassionati, dovrebbero sforzarsi di conoscere almeno nelle linee fondamentali. La mia formazione professionale mi fa essere molto attento al problema della paternità di un'opera, del carattere che il progettista mette nella sua opera. Che poi di errori come questi non muoia nessuno, é un altro paio di maniche, ognuno é padrone di avere il livello diconoscenza che crede, ma sono padrone anch'io di trovare idee di questo genere un po' sciatte... JMHO :-)
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Stefano Pasini (stefanop)
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Messaggio numero: 146
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Inviato il sabato 31 gennaio 2004 - 10:46:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Caro Umberto,

la 901 è figlia di Butzi per la linea della carrozzeria, la quale venne peraltro imposta da Ferry ai suoi stessi stilisti che non avrebbero voluto accettare in toto il disegno proposto da Ferdinand Alexander.

Il resto della vettura è figlio del team tecnico della Porsche (il motore venne seguito anche da Ferdinand Piech, ad esempio) sotto la supervisione e soprattutto il guidizio finale di Ferry. Pertanto secondo me la 901/911 è figlia di Ferry... e della sua famiglia 'allargata' (di sangue e di affinità tecnica)

Ciao

Stefano
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tiziano rodolfo (butzi)
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Messaggio numero: 195
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Inviato il sabato 31 gennaio 2004 - 11:02:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

ma perchè in quella famiglia (cognati compresi...) si chiamavano tutti Ferdinand???
L'hanno fatto apposta per creare confusione???

la linea della "911" é come il viso di un bambino, che crescendo cambia, ma avrà sempre i tratti somatici che lo contraddistinguono.
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Domenico (domenicot)
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Messaggio numero: 1182
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Inviato il domenica 01 febbraio 2004 - 12:28:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ritornando al "padre"della 356 come dal testo introduttivo, Vi segnalo questo breve trafiletto apparso su ADAC Motorwelt del 04/56.
Come noterete il padre putativo della 356 intesa come auto sportiva è Ferdinand Porsche.
Al figlio Ferry rimane "solo" da continuare nel solco tracciato dal padre!!
E se la pensavano così i tedeschi nel '56 perchè dovrebbero NON sbagliare gli italiani del 2000?

Dom



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Giuliano T. (giuliano)
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Messaggio numero: 1166
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Inviato il domenica 01 febbraio 2004 - 14:30:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Si vede veramente troppo in piccolo... inoltre quanti sanno il tedesco ?!?

Provvedo con una traduzione:

10.000 volte Porsche

Ed è stato festeggiato anche il primo quarto di secolo di esistenza della Ditta Porsche. Contemporaneamente al Giubileo è uscita dalla fabbrica la 10.000ma vettura Porsche. Ma sono davvero passati 25 anni da quando il grande Professor diede vita al suo laboratorio di ricerca a Zuffenhausen ? Sarebbe da non crederci dopo tutti gli stravolgimenti della guerra, finita la quale Ferdinand Porsche si trovò costretto in prigionia, così come tanti di noi. In realtà la produzione in serie di questa auto sportiva iniziò nuovamente soltanto nel 1950, Si parla anzi in realtà di “due” serie, una serie da competizione senza pari ed una serie commerciale che nessuna vettura sportiva si era mai potuta permettere precedentemente. Il grande Professor ci lasciò non senza esser riuscito a veder realizzate le sue idee costruttive di una automobile sportiva. Nelle mani di suo figlio, che viene chiamato da tutti semplicemente Ferry, questa grossa eredità trova senza alcun dubbio la migliore cura e considerazione. Già durante la celebrazione lo attestarono gli uomini di Hanstein e di Frankenberg! Verso l’America! Verso Sebring ! E laggiù si ebbe appunto il maggior successo fino ad ora raggiunto: Doppia vittoria in classifica. Più bello e significativo non poteva davvero essere!


Nella didascalia:

Il nipote di Porsche(*), 11 anni, conduce la 10.000 Porsche fuori dalla fabbrica tra le acclamazioni delle maestranze.

(*) che si tratti di Butzi? Chi trova le date di nascita dei quattro figli di Ferry in modo da scoprire chi sia questo bambino che aveva 11 anni nel 1956 ?




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Aldo Vanini (aldo_vanini)
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Messaggio numero: 472
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Inviato il domenica 01 febbraio 2004 - 19:28:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Butzi 11/12/1935
Gerd 5/06/1938
Peter 29/10/1940
Wolfi 10/05/1943

Nessuno quindi poteva avere 11 anni nel 1956...
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Aldo Vanini (aldo_vanini)
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Messaggio numero: 473
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Inviato il domenica 01 febbraio 2004 - 20:12:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Butzi 11/12/1935
Gerd 5/06/1938
Peter 29/10/1940
Wolfi 10/05/1943

Nessuno quindi poteva avere 11 anni nel 1956...
Però, scusate, il punto con cui ho iniziato voleva essere un po' diverso... Non se Ferdinand abbia messo o meno qualcosa nella 356, ma il fatto che nell'immaginario collettivo l'immagine del vecchio Professore si sia sovrapposta (così dicevano quelle interviste) per intero a quella della casa automobilistica, il che, ovviamente, é storicamente insensato...
Però diventa interessante ragionare sul ruolo di Ferdinand nel progetto della 356. Al di là di quanto riportato nel giornale dell'epoca, perché non sempre la verità é contenuta nella cronaca, per ovvi motivi... In quegli anni il Professor Porsche rappresentava, agli occhi del mondo, ma sopra tutto dei tedeschi, una figura carismatica e visibilissima. La sua presenza frequente al fianco di Adolf Hitler era imbarazzante, ma anche motivo di una popolarità senza pari e legata inoltre alla grande aspettativa della Kraft durch Freude. Sarebeb stato suicida, da parte della nuova marca non legare strettamente il suo prodotto di punta al nome del famosissimo ingegnere... Del resto, come racconta lo steso Ferry, ed é chiarissimo dai disegni, il punto di partenza della 356 di produzione non fu la 356.001 ma, piuttosto, la 60K10 della Berlino - Roma, derivata dal Typ 64. Non dimentichiamo, però che Ferry nacque nel 1909 e che la 60K10 é del 1939. A 30 anni credo che Ferry avesse molto da dire nella Dr.Ing.h.c. F.Porsche GmbH... Per cui, considerato lo stato di salute e psicologico in cui il Professor Porsche si trovava nel 1947, i suoi consigli e indicazioni furono senz'altro preziosissimi e ascoltatissimi, ma dal giorno del rilascio (1° agosto 1947, al giorno della presentazione(8 giugno 1948) il tempo é così breve che tutto lascia pensare che al di là dell'ispirazione genetica , il merito reale del tutto vada attribuito a Ferry e a i suoi collaboratori (Komenda in primo luogo), visto che dello stesso motore Volkswagen erano anch'essi artefici insieme al Professor Porsche. Per di più Ferdinand non poteva risiedere a Gmund, ma nell'Hotel Klausner di Kitzbuhel (in zona di occupazione francese). E non si dimentichi che insieme alla famosa 356.001 a motore centrale, fu realizzata la 356.002 coupé, già col motore posteriore. Ferry fu una persona di grandissima ed elegantissima modestia, con una grande ammirazione per il padre. Ciò non ostante, a proposito della progettazione della 356, riferendosi alle condizioni psicofisiche del padre, afferma "Dovevo fare affidamento solo sulle mie forze". E questo mi sembra piuttosto eloquente... La 356, poi, evolse almeno quanto accadrà in seguito alla 911, e come per quest'ultima, almeno fino agli anni Ottanta, la personalità di Ferry, fu la vera forza propulsiva per ogni sua evoluzione.
Io credo che la poliedricità di Ferdinand e la sua appartenenza a un epoca di pionieri, oltre alla macchina di propaganda del Dr. Goebbels, abbiano reso più visibile, agli occhi dei più, il padre più del figlio, ma io continuo a vedere in quest'ultimo il vero artefice della Porsche che noi conosciamo e ammiriamo...

(Messaggio modificato da aldo_vanini il 01 febbraio 2004)
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Giuliano T. (giuliano)
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Messaggio numero: 1168
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Inviato il domenica 01 febbraio 2004 - 20:59:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Non fa una grinza...

Il bambino doveva allora essere necessariamente Wolfgang a 13 anni... strano perchè nella foto sembra un bimbo più piccolo.

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Domenico (domenicot)
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Inviato il domenica 01 febbraio 2004 - 22:01:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Condivido in pieno la lettura storica di Aldo Vanini.
La mia citazione della rivista del 1956 si aggiunge alle tante di quel periodo (1950-1960) dove giustamente i giornalisti e la stessa casa Porsche facevano espresso riferimento al professore Ferdinand ed al suo studio di progettazione allo scopo di illustrare le caratteristiche tecnico-commerciali dei veicoli (356/911) presentati.
Il credito presso il pubblico tedesco del progettista delle Auto_Union da primato era enorme.
Il rapporto tra tecnica e politica, inscindibile nella saga dei Porsche andrebbe approfondito in modo critico non solo attraverso biografie ed autobiografie.
Pensate alla tenacia del Professore nel conseguire il grande progetto della motorizzazione di un popolo.
Pensate al giovane Ferry autista del padre edi Hitler nelle foto ufficiali.
Pensate alla prigionia cupa e pesante del periodo francese ed agli interessi Renault (R4)

Oltre a biografie ed autobiografie sovente diplomaticamente taciturne, non sarebbe ora di operare una seria revisione di quel periodo per una maggior esaltazione di questi grandi progettisti?

Dom
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Stefano Pasini (stefanop)
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Messaggio numero: 147
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Inviato il domenica 01 febbraio 2004 - 22:22:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Caro Domenico,

quello che proponi tu ha degli ostacoli politici non indifferenti. Come puoi vedere anche dalla mia produzione libresca (non mi azzardo a chiamarla 'letteraria') tipo l'ultimo romanzo, 'Aurora':

http://www.stefanopasini.it/Aurora_Cover.htm

io credo di avere studiato abbastanza bene il periodo 1933-45, e le mie idee al proposito sono molto precise. Ma andare a fondo nella storia di Hitler e Porsche o comunque dell'attività pubblica di Porsche in quegli anni è cosa mooooolto delicata, soprattutto se si esamina il periodo dal quale assunse la carica di ispettore della produzione dei mezzi corazzati. La grandezza dell'uomo c'è sempre tutta, anche se nei tank non fece tutto bene (ricordiamo l'infelice 'Elefant'), ma la relazione con il regime del tempo non è gradita a molte persone ed ai tedeschi in generale.

La storia di come Hitler nel 1934 'influenzò' la storia della KdF-Wagen, dettando quindi linee d'insieme molto stringenti allo stesso Porsche sul progetto che gli ha dato la vera grande fama, è raccontata da Griffith Borgeson in Automobile Quarterly 18-4.

La conversazione organizzata da Jacob Werklin al Kaiserhof Hotel di Berlino nel 1934 ha lasciato molti schizzi formati AH nel quale si riconosce già la VW: e Borgeson, poche settimane prima di morire (pranzammo insieme a Milano assieme a comuni amici) mi disse che di quei documenti ce n'erano parecchi, alcuni segreti, altri che dimostravano un ancora più profondo coinvolgimento di Hitler nel progetto.

Non sono quindi convinto che un'ulteriore 'approfondimento' di questi risvolti politici aggiungerebbe nulla alla grandezza di Ferdinand Porsche: quanto al fatto che il giovane Porsche facesse saltuariamente da autista a Hitler non vuole dire niente. Era anche ufficiale honoris causa delle SS, nominato d'autorità da Himmler, ma gli americani dopo la guerra provarono che egli era stato 'arruolato' contro la sua volontà e non vi furono MAI rinvii a giudizio per lui.

Per me, per ovvie ragioni, questo è un campo minato e lo ammetto tranquillamente....

Ciao a tutti

Stefano
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Giuliano T. (giuliano)
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Messaggio numero: 1174
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Stefano ! Sei una persona veramente incredibile !!!

Giornalista automobilistico, saggista, storico ed esegeta Porsche, audiofilo, collezionista... adesso anche romanziere e di romanzi che richiedono un'analisi storica approfondita !

Resta incredibile pensare che poi riesci anche a svolgere, ad alti livelli, la professione medica.

Hai fatto forse un patto col diavolo per moltiplicare le ore della giornata per 3,4... 10 ?

Grandissima stima ed invidia !

(pensa che io un romanzo come quello non troverei neppure il tempo e la capacità per LEGGERLO, altro che scriverlo...)

Buona Porsche da Giuliano
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Domenico (domenicot)
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Il tentativo di dibattito deve necesariamente concludersi qui.
Anche se NON è revisionismo l'occuparsi dei rapporti tra industria e politica in quei tempi.
Ogni uomo vive a fondo (se ne è capace) i tempi che il destino gli impone di affrontare.
Questo forse non giustifica, ma permette di superare quel "senso di colpa" che suggerisce l'oblio, la definizione di "terreno minato", di un periodo consegnato ormai alla storia.
Così almeno ragiono con i miei colleghi svevi talvolta impegnati nell'amministrare la cosa pubblica nel dopoguerra.
Ma ci stiamo allontanando troppo dai Porsche.

Dom

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Aldo Vanini (aldo_vanini)
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Caro Stefano, Aurora, quindi é la continuazione di "The Night Watch" che ho letto con piacere qualche anno fa, sia pur senza condiverne la tesi politica... Me lo procurerò... Ferry mi sembra sincero nel prendere le distanze, per quanto fosse possibile in quel momento, dal regime nazionalsocialista. Ferry era un carattere schivo e gioviale, tanto lontano dall' ambizione divorante di uno Speer, per esempio, per il quale l'obbiettivo finale di un progetto ben valeva gli abissi di crudeltà che lo consentivano. Ferry era in una posizione tale che, ad averlo voluto, avrebbe potuto ottenere cariche e onori ben più importanti del grado di Untersturmfuehrer delle SS. E non lo fece. Di lui mi sembra di poter dire si trattasse di un vero decent human being, che riuscì ad uscire moralmente indenne da una situazione da cui molti non lo sarebbero... C'era, in lui, una dimensione umana che gli faceva anteporre gli uomini, sempre, ai suoi stessi progetti, come forse non si può dire, sempre, del padre.
Per quanto riguarda il rapporto tra Ferdinand Porsche,la KdF e Adolf Hitler, Seume ha pubblicato negli ultimi mesi, su 911 & Porsche World, una serie di articoli con interessanti documenti, anche di pugno di Adolf Hitler, che forniscono nuovo materiale sull'argomento. Guardare con occhi sereni alal storia non può che far bene...
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tiziano rodolfo (butzi)
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Inviato il domenica 01 febbraio 2004 - 23:32:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

grazie Stefano e Aldo.
Molto precisi e molto preziosi i vostri interventi.
Regalateci ancora informazioni per molti di noi inedite.
la linea della "911" é come il viso di un bambino, che crescendo cambia, ma avrà sempre i tratti somatici che lo contraddistinguono.
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Carlo Di Giusto (cdg)
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Inviato il venerdì 06 febbraio 2004 - 11:25:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Giuliano,
aggiungo pure che Stefano è un profondissimo conoscitore del Martini ed è un artista del pane (che prepara personalmente).

Stefano, sei un marziano!
La Porsche migliore è quella che ti puoi permettere.
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Carlo Di Giusto (cdg)
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Inviato il venerdì 06 febbraio 2004 - 12:13:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Tornando alla paternità della 356: dalle parti di Zuffenhausen venerano la figura del "Prof. Dr.-Ing. h. c. Ferdinand Porsche, 1909-1998, il padre delle vetture sportive Porsche".



Propendo, però, a considerare che a quella macchina, la 356, Ferry ci sia arrivato sulla scorta dell'esperienza e delle convinzioni del padre, con il quale ha condiviso buona parte dell'esperienza professionale. Si stimavano vicendevolmente ed è plausibile che condividessero le stesse opinioni (l'episodio della Cisitalia è emblematico: "L'avrei disegnata allo stesso modo, dalla prima all'ultima vite").

Ancora oggi, parlando di Porsche AG, si fa riferimento alla "famiglia Porsche" (e Piech). Ecco: tecnicamente, la paternità delle vetture Porsche è della famiglia Porsche, intesa come espressione di una filosofia progettuale definita e riconoscibile. E quella nota fotografia, con Ferdinand e Ferry in piedi accanto alla numero 1 ha tutto il sapore di un passaggio di consegne.

Quanto agli errori... beh, si fanno. Certo che in due famiglie dove s'intrecciano i Ferdinand e gli Anton (Porsche e Piech) fare confusione è assai facile.
La Porsche migliore è quella che ti puoi permettere.
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Aldo Vanini (aldo_vanini)
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Inviato il venerdì 06 febbraio 2004 - 17:18:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Carlo, ma sei proprio il Carlo Di Giusto che compare quasi cento volte nel mio database di letteratura automobilistica? :-) Onoratissimo...
Per tornare al tema, scrivi benissimo, parlando di passaggio di consegne davanti alla 356.001. Anch'io credo che quella foto sia emblematica. Certo é che un passaggio di consegne davanti al primo prototipo della casa, intesa come autonoma produttrice di automobili, significa che la storia reale, non solo la capacità di ispirare i principi di base, della Porsche, fu sempre, e saldamente, nelle mani di Ferry. Il Professore, del resto, appartiene evidentemente ad un'altra era della tecnica. Un'era di "invenzioni". Tutta la storia dei primi 300 Typen, o giù di lì, é la storia di un approccio creativo ed empirico a soluzioni talvolta stravaganti. Un approccio da pionieri, con intuizioni grandiose (come le AutoUnion Typ A, B, C e D o la P-Wagen, o KdF) ma anche con ricerche che condussero a vicoli ciechi. Ferry che, ripeto, lavorava con il padre già da molti anni, e non certo in ruolo "junior", rappresenta l'approccio sistematico e razionale, attento ai costi, alla producibilità, alla continuità, in una parola, il tipico e ancora vitale "approccio Porsche".
Che a Zuffenhausen si celebri Herr Professor come il fondatore della dinastia mi pare doveroso e comprensibile (come non ritenere la Typ A una "vettura sportiva Porsche"?), ma la vera storia delle automobili che guidiamo, della loro piena sostanza, a mio vedere, nasce dalla visione di chi, di quegli anni, scrisse "Dovevo fare affidamento solo sulle mie forze", senza, ovviamente, rinnegare una sola virgola dell'insegnamento paterno... E gli stessi Butzi e il cugino Ferdinand, entrambi grandi progettisti, non riuscirono a superare, con la propria personalità, quella del padre e dello zio, come attestano anche i fatti degli anni settanta. Quell'uomo così pacato, così sereno, così riservato, é la vera roccia su cui la Porsche, marca di automobili belle e vincenti, si é costruita e sviluppata, io credo...
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Carlo Di Giusto (cdg)
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Inviato il sabato 07 febbraio 2004 - 08:38:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Sono, ovviamente, d'accordo. Comunque a Zuffenhausen venerano Ferry (anch'esso Prof. Dr-Ing. h.c., come il padre).
La Porsche migliore è quella che ti puoi permettere.
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Aldo Vanini (aldo_vanini)
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Inviato il sabato 07 febbraio 2004 - 09:21:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Quote: "Comunque a Zuffenhausen venerano Ferry (anch'esso Prof. Dr-Ing. h.c., come il padre)"

Appunto Carlo... E' in Italia che mi sembrano meno riconosciuti, a livello generale, i suoi meriti...

P.S.: Hai ancora la 3.2 con la quale hai fatto tempo fa una apparizione su Nuvolari?
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Carlo Di Giusto (cdg)
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Messaggio numero: 25
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Inviato il lunedì 16 febbraio 2004 - 14:57:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

No. Adesso ho una 964 Carrera 2 del 1992.
La Porsche migliore è quella che ti puoi permettere.
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FABIO S. (faster)
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Inviato il lunedì 16 febbraio 2004 - 17:12:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Permettete che vi parli della mia passione;
quando avevo 5 anni mio padre possedeva una 911 2.2 s becco d'oca ed ogni domenica andavamo in giro per le strade dell'umbria.
Be da allora in me e' scattata la passione:
vi parlo dell'odore che in ogni porsche sembra lo stesso,del rumore sempre dissonante ed armonioso,della strada che scivola veloce sotto il sedile .....
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Fabio R. (fabio)
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Inviato il lunedì 16 febbraio 2004 - 22:47:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ferdinand ed il Figlio Ferry sono stati senza ombra di dubbio dei grandi personaggi nella tecnica automobilistica:entrambi hanno attraversato periodi diversi di tecnica, difficili, ma anche densi di soddisfazioni. La genialità del primo e la grannde razionalità del secondo hanno fatto la storia che tutti conosciamo. Ma non voglio ripetere ancora una volta quello che è già stato giustamente scritto.....
Mi hanno colpito molto le parole di Aldo...."Quell'uomo così pacato, così sereno, così riservato, é la vera roccia su cui la Porsche, marca di automobili belle e vincenti"...Parole che condivido pienamente e che mi hanno fatto tornare alla mente quello che sto per raccontarvi.
Per descrivere anche da parte mia il grande Ferry, vi racconto la mia storia personale.....che forse vi ho già raccontato molto tempo fa. Non ricordo, se così fosse scusatemi.
Era il 31 Dicembre 1993, io e mio fratello eravamo a Zell am See......non avevamo ancora una Porsche. La sognavamo......
La nostra passione ci spinse nel pomeriggio ad andare alla Schuttgut a portare dei fiori alla cappella di famiglia,in onore al Professore ed alla moglie di Ferry,Dodo. Nel venire via si apre la porta della adiacente casa, esce un signore e ci chiama. Panico dentro di noi,perchè ci eravamo scattato alcune foto.....Ebbene, quel signore non era altro che Hans Peter Porsche.....ci chiama e ci chiede se avevamo piacere di conoscere Suo padre...L'emozione salì dentro di noi in maniera esponenziale.....Dopo alcuni istanti eccolo che arriva, con una bella giacchetta a scacchi, come sua usanza....Ci conoscemmo e ci facemmo alcune foto insieme, per poi "setirsi invitare" a brindare insieme a lui a mezzanotte allo Schloss Prielau (dove conoscemmo anche Wolfy). Quell'uomo vide in noi probabilmente una gioia infinita e sincera che ne nacque un'amicizia forte. Non ci ha mai abbandonato, mai. Ci siamo scambiati molte lettere, auguri per le varie fetività, e tanto ancora.......fino ad arrivare alla nostra prima Porsche che siamo riusciti a comprare anche col suo aiuto. Ancora mi emoziono a raccontare queste vicende. Capirete certamente.
Lo stesso è stato poi con i figli, l'amicizia è continuata..... e continua a tutt'oggi......a Maggio il futuro incontro con Peter a Salisburgo.....forse anche con Piech, se c'è!!!
Tutto questo per confermare quali straordinarie persone siano i Porsche, pieni di umanità e semplicità.......pur essendo inseriti in un contesto ben diverso dal mio.
Un grazie di cuore a tutti.....
Fabio.
PS: concedetemi queste foto!!!




Altra foto emblematica dei due....

PORSCHE: Guidare nella sua forma più bella!
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Giuliano T. (giuliano)
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Username: giuliano

Messaggio numero: 1259
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Inviato il lunedì 16 febbraio 2004 - 23:23:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Cari Fabio e Claudio,

io ho già avuto l'onore di essere stato messo a parte di queste vostre frequentazioni. Risentire un racconto così fa comunque sempre nascere una grande emozione.

Non esitate a raccontare ancora.

Buona Porsche da Giuliano
Visita il mio sito web!
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EfFe EmMe (effeemme)
Ciucciami gli scarichi !
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Inviato il martedì 17 febbraio 2004 - 01:25:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ragazzi ogni volta che rileggo la vostra storia rimango letteralmente stupefatto.
Un esperienza unica che qualsiasi amante delle Porsche si sognerebbe di avere!
Fabio,mi sono permesso di regolare un po' la foto del tuo avatar affinche' si possa vedere meglio cio' che ti invidiamo,ossia uina foto con Lui!Il MITO.

P.s.
Certo che pure porgere la propria schiena a mo' di tavolino su cui firmare comodamente un autografo non e' roba da tutti...
Un lampeggio!

"Reduce Nurburgring 2003"
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Aldo Vanini (aldo_vanini)
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Messaggio numero: 496
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Inviato il martedì 17 febbraio 2004 - 08:11:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Fabio, quando ho scritto quelle parole avevo perfettamente in mente la vostra bellissima storia...
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Luca99356 (porschezelo)
Utente esperto
Username: porschezelo

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Inviato il martedì 17 febbraio 2004 - 10:01:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Faccio un piccolo passo indietro su ciò che è stato scritto nei giorni scorsi...

Mi immagino (da perfetto profano) una storia dell'automobile mondiale senza Volkswagen, se Hitler non fosse divenuto quello che fu...

Credo che "La saga dei Porsche" sia uno dei prossimi miei acquisti, ho già avuto modo di leggere altri capitoli della storia della famiglia Porsche, ma questo thread mi sta dando la spinta giusta per approfondire la conoscenza della Famiglia.

Lampeggi
Luca

P.S.: Un saluto a Carlo Di Giusto, che ho scoperto ora essere un mio quasi conterraneo...(conosco molto bene il carrozziere di Valera!)
Promotore Ring '04
Una 356 è per sempre... Non i diamanti! - Socio CCC 2004
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Umberto (elfer)
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Inviato il martedì 17 febbraio 2004 - 21:04:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ho sempre sentito un forte richiamo per la Porsche.
Probabilmente è un richiamo scolpito sulle irrequiete pareti delle Madonie, quelle montagne siciliane tenere ed aspre, naturale teatro per Ferry Porsche e la sua gente da corsa.
Anche lui sentiva questo richiamo, e ancor oggi a lo sentono a Zuffenhausen.
Ogni anno in primavera ripeto il rito -quasi propiziatorio- di raggiungere quelle strade, a dir vero un pò trascurate, di questa parte del mondo che incornicia nei ricordi l'apoteosi del mito.
E quando mi fermo vicino alle diroccate tribune di Cerda accostando la mia inseparabile 911 ai deformati paracarri, sento gli sguardi di quei contadini e pastori madoniti che percorrendo le strade di casa loro cercano ancora le loro amate, indimenticabili Porsche.
Qui la storia è stata scritta da tante genti venute da tutto il mondo, dall'Asia, dall'Africa e dalla Svezia, Francia, Spagna, Germania ed Austria.
Tutti dominatori a suon di armi: un uomo invece col suono entusiasmante del flat six (o flat eight-se pò ddì???): si chiamava Ferry. E noi siciliani lo sappiamo.

Provo grande compiacimento a sapere che amici come Fabio, Claudio e Giuliano hanno avuto il privilegio di stringere la mano a quest'uomo.

E voglia Iddio che chi oggi spinge il carro di questa straordinaria realtà tenga alto l'onore e gli ideali della famiglia Porsche.

Umberto
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ludovico (baronevero)
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Inviato il martedì 17 febbraio 2004 - 22:17:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Caro Umberto , tutto vero e condiviso ciò che dici.Faccio però molta fatica a credere ai contadini e pastori che cercano con lo sguardo "le LORO AMATE INDIMENTICABILI" PORSCHE!!
Forse l'impeto poetico ti ha un po' trascinato o sarà lo...zibibbo!! Scherzo, ciao
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Umberto (elfer)
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Inviato il martedì 17 febbraio 2004 - 22:46:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Sembra incredibile, Ludovico, ma quella gente ha le auto nel sangue; vive da un secolo quella corsa, ed ogni volta che vedono una Porsche ti raccontano le gesta dei loro eroi.

Provare, per credere...

Saluti

Umberto
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Fabio R. (fabio)
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Inviato il martedì 17 febbraio 2004 - 22:49:   Modifica MessaggioCancella MessaggioVisiona Messaggio/Controlla IPStampa Messaggio   Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)Vieta IP dell'iscritto (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ragazzi, avete ragione a dire che è emozionante. Lo è ogni volta che lo ricordo.....
Giuliano, non mancheremo di raccontare ancora le nostre esperienze....anche con altri grandi personaggi del mondo Porsche. Uno fra tanti, il mitico Hans Mezger!!! Simpaticissimo.
Su questo forum siamo certi che ciò che scriviamo è apprezato da veri appassionati.
Ringrazio tutti voi, di cuore, che avete espresso compiacimento ed apprezzamento per quel che abbiamo scritto. Scusatemi se non faccio il nome di tutti voi, ma è sottinteso (Franz,Umberto, Aldo, Luca, Ludovico...ecc. ecc......). Mi hanno fatto un piacere immenso le vostre parole.
Franz, hai fatto benissimo a ritoccare la foto!!! Purtroppo la scansione che ho fatto fa un pò pena!!!Grazie per avergli fatto il lifting!!!
La foto in bianco e nero invece è originale, archivio Porsche......ce la regalò Ferry con altre!!!
Per ringraziarvi ancora, Vi delizio di altre!!!
A presto e grazie ancora.
Fabio.
PS: scusatemi se scrivo sempre tardi la sera, ma è l'unico momento in cui mi è possibile.



Visto che l'ho rammentato, permettetemi una foto con Mezger......non è fuori luogo, vero??? E' un tipo simpaticissimo che mi raccontato un sacco di cose "tecniche" ed alte dal morir dal ridere....


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