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andrea (andyrace)
Utente registrato Username: andyrace
Messaggio numero: 68 Registrato: 07-2002
| Inviato il mercoledì 10 novembre 2004 - 13:34: |    |
salve a tutti, sapete dirmi quale differenza tra la batteria convenzionale 6v (con il liquido) e la batteria (ritengo di nuova generazione) con gel?? grazie per i commenti, Andrea cavalli? anche pochi, purché di razza! |
   
Paolo S. (paolos90cv)
Utente registrato Username: paolos90cv
Messaggio numero: 285 Registrato: 05-2002

| Inviato il mercoledì 10 novembre 2004 - 14:00: |    |
??? Non l'ho mai sentita! Attendo anch'io notizie dai piu' esperti... "Da piu' di cent'anni le auto rendono indipendenti. Una la dipendenza la crea." |
   
Giuliano T. (giuliano)
Moderatore Username: giuliano
Messaggio numero: 2842 Registrato: 04-2002

| Inviato il mercoledì 10 novembre 2004 - 15:44: |    |
A quanto ne so sono batterie prodotte oggi, caratterizzate da ottime prestazioni e durata. Non contengono acqua. L'aspetto è quello di corpi cilindrici affiancati, Quella da 6V ne ha tre e risulta di dimensioni molto inferiori rispetto ad una batteria tradizionale. Secondo me risultano assolutamente inadatte, direi oscene..., se utilizzate su una vettura storica !!!
BUONA PORSCHE DA GIULIANO !
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andrea (andyrace)
Utente registrato Username: andyrace
Messaggio numero: 69 Registrato: 07-2002
| Inviato il mercoledì 10 novembre 2004 - 15:50: |    |
salve Giuliano, grazie per le informazioni, come sempre dettagliate. vorrei chiederti un parere in merito al problema che ho riscontrato al ritiro della mia prima 356 (come descritto nel 3D precedente 356 A T1 coupe di qualche giorno fa): da allora ho fatto altri 2 tentativi di mettere in moto l'auto e al primo colpo (anche se fredda) la 356 è partita. se fosse tutto ok, come sembra (e spero), come si spiega quindi il fatto che sabato, dopo circa 300km, al tentativo di farla ripartire dopo una brevissima sosta (il tempo di riempire il serbatoio), ha stentato abbastanza prima di andare in moto? grazie per la tua opinione. a presto, Andrea cavalli? anche pochi, purché di razza! |
   
Giuliano T. (giuliano)
Moderatore Username: giuliano
Messaggio numero: 2846 Registrato: 04-2002

| Inviato il mercoledì 10 novembre 2004 - 16:42: |    |
Se per la rimessa in moto hai utilizzato il sistema corretto (pedale acceleratore premuto a fondo, senza pompare, finchè non parte) ed ugualmente la ripartenza del motore è risultata difficoltosa, potrebbe essere un problema di carburatori che, durante una sosta breve, lasciano entrare un po' di benzina in camera di combustione provocando un "ingolfamento". Considera che questi motori possono essere caratterizzati da difficoltà di ripartenza a caldo, se la ripartenza non avviene subito dopo lo spegnimento, diciamo entro uno-due minuti. E' la condizione più critica.
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Gianfranco K. (ker)
Nuovo utente (in prova) Username: ker
Messaggio numero: 26 Registrato: 05-2002

| Inviato il venerdì 12 novembre 2004 - 09:26: |    |
Un consiglio. In fondo allo spinterogeno c'è un cilindretto di carbone (?) che con le rotazioni e col tempo si consuma lasciando dello sporco. Quando la macchina è fredda non da problemi ma a motore caldo un po' di dilazione del rotore e lo sporco possono provocare dei lievi inceppamenti in fase di partenza. Pulire il fondo dello spinterogeno e, possibilmente, sostituire il cilindretto (che avrà pure un nome ma non lo ricordo). gianfranco |
   
Domenico (domenicot)
Ciucciami gli scarichi ! Username: domenicot
Messaggio numero: 1581 Registrato: 04-2002

| Inviato il venerdì 12 novembre 2004 - 13:43: |    |
Stai parlando della spazzola di distribuzione? Comunque due interventi alternativi e/o integrati: * Per le competizioni (e non), consiglio la doppia batteria, in parallelo. * Per evitare sorprese montero a breve entro l'anno l'accensione elettronica (per storiche) che sostituirà le puntine platinate con qualche sistema ottico/magnetico. Tipo lumenition. Vi dirò come fnziona. Anche perchè in regolarità le accensioni/spegnimenti sono frequenti. Chiaramente alcuni interventi sono autorizzabili su vetture non da parata. Altrimenti il Guru giustamente fa le sue osservazioni. DOM Non si può amare una sola Porsche nella vita, non si può amare una sola Porsche per volta. http://www.porschemania.it/myweb/soci/domenicot/ |
   
Simone Casale (herbie)
Moderatore Username: herbie
Messaggio numero: 308 Registrato: 04-2002

| Inviato il venerdì 12 novembre 2004 - 23:02: |    |
Se l'attacco spinterogeno è lo stesso dei maggiolini, consiglio VIVAMENTE lo spinterogeno elettronico dell'alfa33. 30 - 40 euro allo sfascio, emette scintille da far paura, non necessita di manutenzione, e consuma un terzo della corrente. Nel prezzo è compresa una bobina maggiorata. Visivamente si nota solo una piccola sporgenza del captatore/centralina, che tra l'altro può essere ruotata indietro (sfasando i cavi di 90°) ed occultata. Per le 356 forse occorre armeggiare un po' con le molle interne per adattare la curva di anticipo, sia come andamento che come massimo. Consiglio di lasciar perdere le varie accensioni elettroniche a scarica capacitiva, tipiche delle vecchie 911: hanno un valore solo storico; tra quelle prese dalle riviste e quelle da me progettate ne avrò utilizzate una decina di tipi diversi: nessuna mi ha veramente soddisfatto. Se qualche 356ista vuol fare la prova, posso dare tutto il mio aiuto. In cambio di un giro su una 356, è ovvio! Simone, C2 cabrio tip |
   
gianluigi (gian61)
Utente esperto Username: gian61
Messaggio numero: 897 Registrato: 01-2002
| Inviato il domenica 28 novembre 2004 - 20:58: |    |
citazione da altro messaggio:In fondo allo spinterogeno c'è un cilindretto di carbone (che avrà pure un nome ma non lo ricordo).
Il nome esatto non lo mai saputo,io l'ho sempre chiamato "carboncino",proprio come quelli impiegati sui collettori in rame nei motori elettrici non trifase. Nel nostro caso li troviamo principalmente nei motori d'avviamento,dinamo,alternatori e chiaramente in tutti gli altri vari motorini accessori. Il nome deriva dal fatto che sono costituiti pricipalmente da grafite, che essendo uno dei pochi materiali conduttivi e contemporaneamente autolubrificante(bassissimo coefficiente d'attrito) si presta a questo impiego per la sua lunghissima durata. A volte viene aggiunta alla grafite della polvere di rame,per diminuirne la resistenza elettrica,ma in questo caso aumenta l'usura della superficie su cui andrà a lavorare. Quest'ultimo però non è il caso del "carboncino" che si trova al centro della calotta dello spinterogeno,che è fatto solo di grafite. Comunque se esso non è spezzettato e premendolo col dito si sente che la molletta che lo tiene premuto contro la spazzola del distributore lavora correttamente,il problema dello sporco nero non ne inficia le prestazioni visto le tensioni in gioco.Piuttosto sarebbe meglio controllare l'usura della spazzola rotante nella parte che si affaccia ai corrispondenti 4( nel caso della 356) elettrodi all'interno della calotta. Ricordo una volta quando ho sostituito la spazzola e la calotta di un'Alfetta dopo circa 60.000 km di percorrenza, per curiosità avevo misurato l'usura dell'elettrodo delle spazzole nuova e vecchia, ebbene la differenza era di circa 8 decimi. a cui andava sommata l'usura degli elettrodi della calotta che non avevo misurato. Il motore funzionava lo stesso,però la corrente per arrivare alle candele dove percorrere circa un milimetro "in aria", mediante la "scocco" una scintilla più lunga del normale "gap" di 2-3 decimi che è quello canonico di una calotta e relativa spazzola nuova. (Messaggio modificato da gian61 il 28 novembre 2004) Ciao! |