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PorscheMania Forum * Forum 356 * Motore 60cv e 75 cv < Precedente Seguente >

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Cetti (robertodecet)
Utente esperto
Username: robertodecet

Messaggio numero: 754
Registrato: 05-2010


Inviato il mercoledì 20 marzo 2019 - 19:04:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Vorrei sapere il modo per riconoscere il 60cv dal s75cv oltre al colore del carter e dal numero motore cosa si può guardare
Ad esempio la sigla 616/12 del motore s75cv e stampata da qualche parte o là si deduce dal num motore grazie
Sto pensando cosa fare da grande
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mario bellettato (mariob)
Utente registrato
Username: mariob

Messaggio numero: 315
Registrato: 04-2015


Inviato il giovedì 21 marzo 2019 - 14:42:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

I motori Dame (60 HP) si distinguono dalla versione “S” (75 HP) innanzitutto per l’identificativo, cioè il numero riportato sul carter distribuzione (nei c.d. “Pre-A” il numero era stampigliato sull’emicarter dx, dato che il carter era in due soli pezzi). Questo è il dato fondamentale che identifica l’anno di produzione, la tipologia del motore e spesso è riportato nei documenti di circolazione e proprietà del veicolo. Negli anni tuttavia i carter sono stati sostituiti, riassemblati ed i numeri contraffatti, tant’è che ci si imbatte con una certa frequenza in motori con incongruenze palesi. In subordine esistono le stampigliature dei diversi typen, sostanzialmente i 60 HP venivano denominati 616/1 ovvero 616/11, mentre alla versione più potente erano riservate le codifiche 616/2 ovvero 616/12. Se è l’originale, il contagiri del Dame ha la zona rossa che va da 4.500 a 5.000 giri/min., mentre la versione “S” ha la zona rossa da 5.000 a 5.500. Poi c’è la colorazione del convogliatore, rispettivamente nera o grigia, ma non è chiaro quando questa differenziazione abbia avuto inizio e nemmeno se sia stata rispettata in modo rigoroso. “Ad usum delphini” aggiungo le differenze non immediatamente visibili dall’esterno poiché a ben vedere sono quelle importanti e perché talvolta si tratta l’acquisto o la revisione del motore disassemblato. In realtà la differenza fondamentale, quella che davvero definisce il comportamento del motore e la sua erogazione è data dal diverso profilo delle cammes: il 60 HP montava l’albero denominato “103”, mentre il 75 HP montava il “102”. Si tratta di profili piuttosto diversi, entrambi molto equilibrati, che tuttavia garantivano la coppia e l’erogazione in basso nel primo caso o la tendenza a salire di giri allegramente nel secondo caso. Per inciso non è raro imbattersi in motori che non funzionano in modo soddisfacente perché il proprietario (dietro saggio consiglio del “cuggino”) ha montato i carburatori in configurazione “S” sulla cammes 103 pensando di trasformare l’onesto 60 HP in una belvetta performante. Incidentalmente qui si apre anche il tema della configurazione dei carburatori se si tratta degli Zenith, profondamente diversa nelle due versioni (e ulteriormente diversa nel caso dei motori 616/15, i cosiddetti “C”). Prima dello sviluppo dei carter in tre pezzi e fino a sett. ‘57 le diverse versioni montavano carburatori e collettori radicalmente riversi (i famigerati PCIB da 32 e 40 mm ), poi l’avvento degli Zenith NDIX 32 ha semplificato le cose (anche se è necessario rispettare l’accoppiamento cammes/collettori/taratura) se si desidera godere delle prestazioni prevsite dalla casa. In linea di massima tra le due versioni c’è anche circa 1 punto di differenza nel rapporto di compressione (7,5:1 - 8,5:1). Qualche anno fa mi trovavo in Toscana ed un cliente molto gentile volle che provassi il suo “A” del 58 con motore Dame per il quale avrei assemblato un motore extra molto potente. Vi assicuro che i 60 HP (il motore era perfetto, revisionato da uno specialista in gamba - non era opera mia) sulle colline della Val d’Elsa spingevano la coupè senza incertezze, la coppia non costringeva ad usare molto il cambio e l’allungo era sufficiente per salire in modo fluido e gradevole. Quindi, se non avete velleità sportive, potete godere senza paura l’erogazione molto piena del “Dame”, in fondo oltre i fatidici 90 km/h sulle extraurbane si va molto di rado.
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PL3 (peter)
Porschista attivo
Username: peter

Messaggio numero: 2601
Registrato: 05-2003


Inviato il giovedì 21 marzo 2019 - 14:51:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Un piacere come sempre...
Tutto quello che in un motore non c'è...sicuramente non si rompe!!!
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Simone C. (herbie)
Moderatore
Username: herbie

Messaggio numero: 3125
Registrato: 04-2002


Inviato il giovedì 21 marzo 2019 - 15:09:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Se ho letto bene il post di Mario per raggiungere i 75HP quindi sono variati:

- albero a cammes
- carburatori
- collettori
- rapporto di compressione (e quindi testate o pistoni o entrambi)

Insomma un'elaborazione seria, strano che non siano intervenuti anche sulle curve dello spinterogeno.
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mario bellettato (mariob)
Utente registrato
Username: mariob

Messaggio numero: 316
Registrato: 04-2015


Inviato il giovedì 21 marzo 2019 - 16:42:   Modifica Messaggio Cancella Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Si, Simone, a grandi linee le differenze sono queste. La curva dell’anticipo dinamico è sostanzialmente identica dai “pre-A” che usavano lo spinterogeno 383 fino al 912 che usava lo 031. Con buona pace di coloro che pretendono di usare le copie cinesi dello 009. Per curiosità, anni fa ho preparato una replica del motore VW “Salzburger”, optando per una soluzione alesaggio-corsa 86 x 76 (per la coppia), era simile al 616, con teste flussate per usare degli IDF 44. Nel dubbio sono andato sul banco e alla fine l’erogazione migliore si otteneva con la curva di anticipo tipica del 356.

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