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mario bellettato (mariob)
Utente registrato Username: mariob
Messaggio numero: 295 Registrato: 04-2015

| Inviato il martedì 09 ottobre 2018 - 15:34: |
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I motori delle nostre amate vetturette usano il lubrificante per ridurre gli attriti e per smaltire il calore prodotto dalla combustione. Noto con una certa frequenza motori con percorrenze modeste che presentano segni di usura notevole, soprattutto a livello delle bronzine di banco e di biella. Nella maggior parte dei casi si tratta di motori revisionati di recente che utilizzavano lubrificante di qualità e del tipo adatto, assemblati con materiali di qualità e con tolleranze entro i limiti indicati dalla casa madre. Tuttavia questa usura anormale indica indiscutibilmente che qualcosa non funziona a dovere. Una delle cause principali del fenomeno è legato alla pressione di esercizio dell’impianto di lubrificazione che, soprattutto a caldo e a basso numero di giri, risulta insufficiente. NON fate affidamento sulla spia, se si accende la pressione è comunque già a livelli pericolosi, effettuate una prova con un buon manometro collegato al circuito principale, che potete facilmente collegare al motore utilizzando il foro filettato (mm 10 x 1) previsto per il sensore collegato alla spia (carter motore vicino al tubo di ritorno olio dal filtro). A motore caldo (olio > 90°) dovreste leggere almeno 0,8 bar al minimo. Se il manometro indica valori inferiori la causa è verosimilmente legata al funzionamento della pompa o del pistoncino bypass che si trova nell’emicarter di sinistra (NON quello nel carter della distribuzione: regola l’accesso al radiatore olio). Assicuratevi di usare olio adatto: un buon minerale SAE 20/50 è l’ideale, rammentate che i sintetici moderni con gradazione minima inferiore a 15 fanno letteralmente crollare la pressione al minimo con motore caldo. Infine la routine di molti appassionati che pensano di conservare l’auto provvedendo a periodiche accensioni in garage con conseguente “riscaldamento” da fermo e prolungate sedute di funzionamento a bassi regimi, costituisce il modo peggiore di impiegare l’auto. Si fa lavorare il motore con pressione olio scarsa o addirittura pulsante, si sporcano camere di scoppio e candele, si favorisce lo sviluppo di condensa nel motore e la cattiva combustione a freddo favorisce la formazione di idrocarburi incombusti che scendono lungo le camicie e dilavano il lubrificante.  |
   
PL3 (peter)
Porschista attivo Username: peter
Messaggio numero: 2425 Registrato: 05-2003

| Inviato il martedì 09 ottobre 2018 - 17:10: |
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Complimenti Mario, hai evidenziato un modo sbagliato di utilizzare le auto che molti adottano. Per non parlare di quando marciano in 4° con motore a 1000-1200 giri/min, indipendentemente dal tipo di auto o motore, a quei regimi forse solo un diesel (di grande cubatura) può avere la sufficiente pressione di lubrificazione. Tutto quello che in un motore non c'è...sicuramente non si rompe!!!
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Cetti (robertodecet)
Utente esperto Username: robertodecet
Messaggio numero: 688 Registrato: 05-2010

| Inviato il martedì 09 ottobre 2018 - 23:07: |
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Per favore Mario posta una foto dove va avvitato il manometro Sto pensando cosa fare da grande
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Roberto (bibino59)
Utente registrato Username: bibino59
Messaggio numero: 131 Registrato: 01-2016

| Inviato il mercoledì 10 ottobre 2018 - 08:41: |
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Grazie Mario, ogni tanto torniamo a scuola! Ne sutor ultra crepidam
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Paolo S. (paolos90cv)
Moderatore Username: paolos90cv
Messaggio numero: 4557 Registrato: 05-2002

| Inviato il mercoledì 10 ottobre 2018 - 12:25: |
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Forse più che foto servirebbe una freccetta su di un disegno del motore. Della serie "for dummies", come lo sono io ad esempio. Grazie come sempre Mario. Questo acquisto mi ricorda quello del rilevatore di temperatura dell'olio, altro strumento che non dovrebbe mancare mai nei garage che ospitano una 356. Avevi detto che eventualmente si poteva usare un termometro per arrosti. Confermi? La sonda sarebbe abbastanza lunga? Perchè in seconda battuta ricordo anche che tempo prima si era parlato di fare una specie di gruppo d'acquisto per raccogliere una decina di adesioni per altrettanti termometri da te citati, abbattendo le alte spese di spedizione. "Da piu' di cent'anni le auto rendono indipendenti. Una la dipendenza la crea."
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mario bellettato (mariob)
Utente registrato Username: mariob
Messaggio numero: 296 Registrato: 04-2015

| Inviato il giovedì 11 ottobre 2018 - 16:33: |
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Suggerisco di collegare il manometro direttamente sul condotto principale, usando la colonnetta (A) che sostiene il sensore pressione. A motore spento (!) tenete bloccata la colonnetta con una chiave e allentate con un'altra chiave il sensore (B) svitandolo fino a staccarlo, al suo posto inserire il raccordo (mm 10 x 1) e avvitate sempre tenendo bloccata la colonnetta. Appoggiate il manometro in posizione stabile, fate attenzione che il tubo flessibile non entri in contatto con la cinghia di raffreddamento, eventualmente fissatelo provvisoriamente con del nastro adesivo. Per quanto concerne il termometro per misurare direttamente la temperatura nella coppa potete usare qualsiasi termometro da arrosti, verificate che la sonda entri nel tubicino dell'asta e si immerga per almeno 5 cm nell'olio. Anche in questo caso fate attenzione ad evitare contatti tra la sonda e l'eventuale cavo di collegamento e la cinghia.
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pilo (matteopilotto)
Porschista attivo Username: matteopilotto
Messaggio numero: 4106 Registrato: 01-2013

| Inviato il venerdì 12 ottobre 2018 - 10:23: |
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TOP ASSOLUTO Grazie Mario |